EMERGENZA CRIMINALITÀ
Presunte
intimidazioni e sabotaggi: l’ispezione chiesta da Novi (Forza Italia) e dall’amministrazione
ANTONIO PASTORE
Il Mattino, 07 agosto 2007
Calvi Risorta, arriva la commissione
d’accesso. Il decreto, firmato dal prefetto di Caserta Elena Stasi, fa riferimento ai rapporti delle forze dell’ordine e
al monitoraggio compiuto nei mesi scorsi sul Comune in seguito alle ripetute
denunce di intimidazioni e intromissioni del crimine
organizzato nella gestione dell’ente locale. Sollecitata, per opposti motivi,
dal senatore Emiddio Novi con due
interrogazioni (a maggio e a luglio) e dallo stesso sindaco Giacomo Zacchia con
una lettera al ministro Amato, la commissione sarà presieduta dal vicecapo di gabinetto della Prefettura Gaetano Cupello.
«Finalmente sono state accolte le
nostre richieste e per ultima quella inoltrata qualche
mese fa - è il commento a caldo del primo cittadino - al ministro dell’Interno.
Per controllare il nostro operato, quello
dell’amministrazione che ci ha preceduto e dei consorzi di cui questo Comune fa
parte. Ora spero che venga esaudita - ha aggiunto il
sindaco Zacchia - anche la seconda richiesta, il
rafforzamento del controllo sul territorio per evitare gli attentati e le
manomissioni all’acquedotto comunale, alla rete elettrica e alle opere
pubbliche».
Da mesi in verità il piccolo centro sta
facendo da catalizzatore a polemiche roventi mentre sul territorio si intensificano le segnalazioni della presenza invadente
della camorra. Qualche settimana fa, ad esempio, il titolare di un’impresa del
settore degli impianti di illuminazione, autore di un
esposto contro la gara d’appalto comunale, ha ricevuto una lettera di minacce
(«Lascia stare i lavori pubblici o ti facciamo saltare in aria il deposito») e
un plico - aperto direttamente nella caserma dei carabinieri - contenente un
piccolo proiettile. Sabotaggi alle cabine dell’Enel,
all’acquedotto e devastanti vandalismi che hanno depredato alcune opere
pubbliche (l’edificio polivalente per il tempo libero, la sede della protezione
civile e lo stadio comunale) erano stati segnalati con forza dal sindaco.
A fare rumore, però, erano state
soprattutto le due interrogazioni parlamentari presentate dal
senatore Novi. Nella prima, pubblicata il 16 maggio, si faceva
riferimento all’affidamento temporaneo - definito irregolare - della raccolta rifiuti alla ditta Gmc,
ad alcuni decreti del primo cittadino in materia di personale e soprattutto al
sostegno che «settori notoriamente infiltrati dal sistema camorristico»
avrebbero dato agli amministratori.
Nella seconda (pubblicata il 4 luglio)
si puntava il dito contro «un losco personaggio, attualmente
detenuto, e fratello di un boss di spicco della camorra locale condannato
all’ergastolo», che si sarebbe vantato pubblicamente del ruolo determinante
giocato nelle elezioni del 2004.
Inoltre, nella stessa interrogazione,
si raccontavano le minacce a raffica subite da un giornalista noto per le sue
posizioni critiche. Accuse a cui si aggiungevano, nello scambio durissimo a
mezzo stampa, quelle dell’ex sindaco Antonio Caparco.
Tutte però sempre respinte con sdegno dal primo cittadino in carica
(politicamente transitato da Forza Italia all’area del partito democratico) che
si è unito, per fugare ogni dubbio, alla richiesta della commissione d’accesso
invocata dai suoi avversari.