Il prefetto ha nominato una commissione d’accesso agli atti comunali dell’amministrazione

 

Gianluca Parisi

 

Caserta24ore, 07 agosto 2007

 

Il prefetto ha nominato una commissione d’accesso agli atti comunali dell’amministrazione di Calvi Risorta.


Ieri l’insediamento della commissione che dovrà valutare l’operato di questa e delle precedenti amministrazioni.


Al vaglio della commissione, composta da alcuni viceprefetti nominati dal prefetto Maria Elena Stasi bandi, gare pubbliche, assunzioni, consulenze, lavori pubblici, bilancio.


La commissione avrà anche il compito di valutare eventuali pressioni e infiltrazioni nella pubblica amministrazione della criminalità organizzata così come richiesto da due interrogazioni parlamentari del senatore di Forza Italia Emiddio Novi.


Al termine del lavoro, che in genere dura diversi mesi, la commissione presenterà al prefetto una relazione; quest’ultimo potrà archiviare il tutto, oppure se lo riterrà necessario potrà sciogliere il consiglio comunale, dandone ovviamente opportuna motivazione e nominare un commissario prefettizio.


Il parlamentare concludeva la sua interrogazione parlamentare: “… vi è una preoccupante migrazione di segretari comunali dal Comune di Calvi Risorta che ha di fatto comportato, a carico del bilancio, un aumento di costi dovuto al pagamento sia dei segretari titolari sia dei segretari chiamati a sostituirli in tale periodo; … si chiede di conoscere quali siano le ragioni per cui non è stata ancora inviata una Commissione d’accesso nel Comune di Calvi Risorta al fine di verificare le persistenti violazioni delle normative vigenti da parte di un Sindaco che, a parere dell’interrogante, è stato sostenuto da settori della società notoriamente infiltrati dal sistema camorristico”.


La commissione dovrà altresì valutare la veridicità di numerosi esposti riguardanti l’affidamento della gestione dell’autovelox, dell’illuminazione pubblica, l’acquisto delle giostre per la villa comunale di Calvi Risorta…


Da parte sua il sindaco di Calvi Risorta Giacomo Zacchia, aveva segnalato alla prefettura una eccessiva richiesta di atti pubblici da parte del gruppo misto consiliare facente capo al consigliere Marruocco; richieste che, a suo dire, hanno di fatto paralizzato la vita amministrativa dell’ente.