L’AFFARE AUTOVELOX NON SI ARRESTA

            

Calvirisortanews, 28 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

Quando lo scorso 30 aprile il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2007, i consiglieri di minoranza segnalarono le tante irregolarità e contraddizioni presenti nel documento contabile, che mancava finanche del requisito essenziale per la sua legittima approvazione, vale a dire il pareggio finanziario.

 

Il bilancio venne quadrato attraverso entrate eventualmente gonfiate per oltre 265.000,00 € (legate ad un impossibile recupero di evasione dell’ICI e della TARSU che avrebbe dovuto effettuare il nuovo gestore dei tributi comunali), e con entrate per quasi 350.000,00 € che dovevano essere incassate attraverso il noleggio di due autovelox fissi.

 

Per quanto riguarda il recupero dell’evasione, c’è da segnalare che la gara per l’affidamento delle entrate è andata deserta, con uno spreco di oltre 3.100,00 € per la pubblicazione del bando ed il contributo all’Autorità di Vigilanza.

 

Riguardo invece il noleggio degli autovelox – che sono stati già installati uno sulla Casilina, all’altezza dello stabilimento edile di Roberto Izzo, e l’altro sull’Appia, all’altezza del demanio di Calvi, area ex-Pozzi, e che saranno in grado di monitorare contemporaneamente entrambi i sensi di marcia – i gruppi di minoranza evidenziarono proprio l’illegittimità della relativa gara d’appalto, svelando l’affare sotteso all’operazione.

 

La gara, infatti, era di rilevanza comunitaria e, pertanto, soggetta a precisi vincoli di pubblicità che sono stati del tutto disattesi, visto che l’allora funzionario tecnico, ing. Antonio Bonacci, aveva provveduto alla sola pubblicazione all’Albo Pretorio, per 15 giorni, dell’avviso di gara.

 

Il capitolato d’appalto indicava poi, con estrema ed assoluta precisione, le caratteristiche tecniche che dovevano possedere le apparecchiature da installare (che dovevano, tra l’altro, poter controllare contemporaneamente fino a tre corsie in avvicinamento, anche se i tratti di strada da monitorare sono a due corsie).

 

Tali caratteristiche tecniche erano proprie del solo modello denominato “Traffiphot III-SR”: ciò aveva notevolmente ridotto il numero di concorrenti che potevano legittimamente partecipare alla gara – disponendo di apparecchiature tecnicamente idonee –, limitando la stessa ai soli distributori del modello “Traffiphot III-SR”, che hanno anche l’esclusiva per determinate aree geografiche.

 

Tali indicazioni hanno determinato, in ultima istanza, la partecipazione alla gara di una sola società (“I.D.E.A. Luce” s.r.l., con sede in Pomezia), che si è aggiudicata la stessa con un corrispettivo stratosferico del 42,75% sulle sanzioni riscosse. In genere, gli aggi per questa tipologia di appalti vanno dal 10% al 25% delle somme riscosse e sono comprensivi dell’attività di riscossione. Mentre, il comune di Teano, ha istallata qualche chilometro più avanti, con un ricavato di cassa del solo 8% per la ditta appaltatrice, e poco meno del 6% per il comune, eppure da Teano siamo a poco meno di cinque chilometri. Insomma, è mai possibile che accadono tali probabili illeciti e nessuno li fermi, nemmeno la prefettura, visto che è un ente di controllo?

 

La mancanza di concorrenza, invece, si è tradotta in un aggio del 42,75% per il solo noleggio e la manutenzione dell’apparecchio, mentre la riscossione è affidata, per ora, alla Gest Line. Le motivazioni ufficiali alla base dell’installazione degli autovelox, erano quelle di mettere in sicurezza tratti di strada caratterizzati da molteplici sinistri stradali, causati dall’eccesso di velocità e dalle condizioni piano-altimetriche e di traffico.

 

Sul tratto di strada da sottoporre a controllo, però, il numero di incidenti è praticamente nullo! Anzi, paradossalmente, il punto di installazione dell’autovelox (in discesa per chi procede nell’opposto senso di marcia) potrebbe causare numerosi tamponamenti tra le autovetture che frenano bruscamente per evitare di essere sanzionate. L’autovelox poteva e doveva essere installato in punti molto più pericolosi – dove effettivamente si sono verificati incidenti ed occorreva fare prevenzione – e non, strategicamente, in un punto dove più alta è la probabilità di rilevare le infrazioni, e dove maggiore è il lucro per la società.

 

La scelta politica, perciò, non è sicuramente ricollegabile ad esigenze di tutela e sicurezza degli utenti della strada ma solo alla necessità di fare cassa e pagare le indennità alla giunta, come ammesso dallo stesso assessore alle finanze, Ermanno Izzo, incalzato dalla minoranza durante il consiglio comunale del 30 aprile. La scelta politica dell’amministrazione Zacchia è, quindi, già di per sé contraria al principio informatore del Codice della Strada, che è la "sicurezza della circolazione stradale" (articolo 1), e non certo l'interesse economico di un privato o dello stesso ente pubblico; ma dietro tale scelta si nasconde anche un ulteriore scandalo finanziario.

 

La società aggiudicataria, infatti, viene remunerata con un aggio pari al 42,75% degli importi relativi alle sanzioni riscosse. Per legge e per giurisprudenza consolidata, invece, il comune è tenuto a retribuire la locazione in modo indipendente dal numero e dall’esito delle infrazioni accertate, poiché è assolutamente illegittima la previsione di un corrispettivo della locazione costituito da una percentuale delle sanzioni incassate. È necessario, infatti, che non possa verificarsi il benché minimo sospetto di cointeressenza del privato affinché venga fatto il maggior numero di verbali. La locazione del misuratore di velocità deve essere perciò fatta con una cifra fissa per periodo di tempo, indipendentemente dall'utilizzo dello strumento e dal numero di violazioni accertate, poiché il numero dei verbali ed il loro importo non possono in alcun modo essere influenzati dalla ditta che svolge il servizio.

 

Ma c’è di più. Il costo di un Traffiphot III-SR, a seconda degli accessori e delle installazioni, varia da un minimo di 40.000,00 € ad un massimo di 70.000,00 € (fonte: “Il Sole 24 Ore”, articolo del 23 aprile 2007 dal titolo “Autovelox corre a noleggio”). Nella configurazione prevista dal comune di Calvi Risorta, il costo è di circa 50.000,00 €. I due apparecchi noleggiati, dunque, costerebbero 100.000,00 € in caso di acquisto definitivo a titolo di proprietà. A fronte di tale costo, qualora dovessero realizzarsi le entrate previste in bilancio, il comune dovrebbe corrispondere alla società “I.D.E.A. Luce” s.r.l., nell’arco dei 5 anni di durata dell’appalto, ben 1.120.087,35 €; se, come prevede il capitolato, il servizio venisse prorogato per altri 5 anni, l’aggio corrisposto alla società sarebbe pari ad € 2.240.174,70.

 

Anziché acquistare al costo di 100.000,00 € i due apparecchi, si è preferito quindi noleggiarli per un corrispettivo di € 2.240.174,70, da erogare nell’arco di 10 anni ad una società che conseguirebbe, così, un utile impressionante, mentre il comune non avrebbe nemmeno la disponibilità degli apparecchi al termine dei 10 anni di esercizio (quando con la cifra sborsata avrebbe potuto invece acquistarne più di 40)!!! L’impressionante costo del noleggio aumenta inoltre con l’aumentare dei verbali riscossi: fondi che dovrebbero essere incamerati per finanziare i servizi erogati dal comune alla cittadinanza, finiranno perciò nelle mani di una ditta privata, e speriamo solo in quelle!

 

È ormai chiaro che siamo di fronte ad un nuovo scandalo: da parte della società vi è un enorme business su fondi pubblici vincolati, irregolarmente corrisposti (avendo essa diritto solo ad un fisso per il noleggio e l’uso dell’apparecchiatura, che dovrebbe aggirarsi sui 20.000,00 € per anno), e da parte dell’amministrazione vi è l’estremo tentativo – così come dichiarato dall’assessore alle finanze Ermanno Izzo – di far quadrare un bilancio prossimo al dissesto. Tuttavia l’assessore sembra aver fatto male i calcoli, perché tra aggi da corrispondere alla società di noleggio e a quella di riscossione, e fondi da vincolare per legge, in bilancio transiteranno solo le briciole per far quadrare i conti, e questo “fiume di denaro” non porterà certo alcun vantaggio per i cittadini, né in termini di migliori servizi né di riduzione delle tasse (la tassa rifiuti, ad esempio, è stata confermata anche per il 2007 con un aumento del 40%).

 

I consiglieri di minoranza presentarono in merito anche degli esposti: la stessa Procura ha avviato delle indagini, mentre l’Autorità per la Vigilanza ha richiesto la documentazione relativa all’appalto e, molto verosimilmente, potrebbe presto emettere una delibera come l’ormai famosa n. 50, con la quale ha definitivamente accertato l’irregolarità della gara appaltata al Consorzio GEA, vicenda che sta facendo perdere il sonno a molti amministratori. La minoranza ha inoltre richiesto per ben tre volte al nuovo revisore dei conti, il rag. Salvatore Fattore di Sparanise, la verifica della regolarità della gara in questione e del bilancio, ma il revisore – nonostante che tali verifiche rientrassero tra i suoi doveri istituzionali – non ha mai dato alcuna risposta, omettendo ogni forma di controllo.

 

Proprio in questi giorni, la ditta e l’amministrazione – incuranti degli esposti e delle indagini penali ed amministrative in corso – stanno provvedendo all’installazione dei due apparecchi, che potrebbero entrare in funzione già ai primi di agosto. Ma la minoranza ha già preannunciato un nuovo esposto-denuncia (nei confronti della ditta, dei funzionari e della giunta), questa volta per distrazione di fondi pubblici, al pagamento della prima fattura alla società incaricata.