APPELLO PUBBLICO DEL PADRE CHE HA VISTO MORIRE IL PROPRIO FIGLIO

            

Calvirisortanews, 23 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

Circa un anno fa, per una somministrazione di arsenico, stricnina e borotalco. Un appello per far luce sulle cause della morte: Antonio Franco, militare di carriera, aveva solo 21 anni. Chi sa qualcosa, risponda all'appello per favore!

 

Lancia un appello pubblico il padre di Calvi Risorta che circa un anno fa ha visto morire il proprio figlio, per una somministrazione di arsenico, stricnina e borotalco.

 

Un appello per far luce sulle cause della morte: Antonio Franco, militare di carriera, aveva solo 21 anni, era ritornato in licenza in paese per trovare la mamma Catia, il papà Angelo, le due nonne, gli zii, gli amici e la fidanzata.

 

Il giovane si era sentito male prima di rientrare una sera a casa e probabilmente nella speranza che gli passasse il malore si era adagiato nella sua autovettura; a trovarlo fu il padre, in un parcheggio non molto distante dalla sua abitazione.

 

Ecco ora il suo appello: "Lancio un appello a chi si sente di essere un uomo vero: la notte dell'11 luglio 2005 a mio figlio, Antonio Franco, fu fatto 'sniffare' una miscela mortale di stricnina, arsenico e borotalco (questo quanto risulta dalle analisi del suo sangue).

 

Fui io a trovare Antonio che si era chiuso nella Seicento della madre, nei pressi dell'aria mercato di Sparanise, alle 12:00 circa; fui io a sfondare il vetro perché le porte erano chiuse dall'interno; fui io a tentare disperati tentativi di rianimare mio figlio che purtroppo se ne era andato già da diverse tempo.

 

Di quel ragazzo lasciato solo a morire nessuno ha saputo, nessuno ha voluto dire una sola parola. Molti sanno chi ha fatto sniffare quel veleno a mio figlio, molti sanno con chi era, ma nessuno parla.

 

Ecco, io vorrei che qualcuno cominciasse a farlo; non per cercare inutili vendette, ma per cercare di capire perché è successo, per cercare di evitare che ad altri succeda quello che è successo ad Antonio Franco, 22 anni ancora da compiere, il cuore pieno d'amore per gli altri e tanta, tantissima voglia di vivere. Pochi giorni fa un suo amico mi ha riferito che Antonio, quella notte, verso le 2:30, aveva intenzione di recarsi a Calvi Risorta.

 

Antonio era a bordo della Seicento verde metallizzato di sua madre, targata BX587RM, la stessa vettura dove io l'ho trovato, ormai privo di vita, alle 12:00. Se qualcuno quella notte avesse visto Antonio, il particolare rivestirebbe enorme importanza e potrebbe essere determinante per le indagini e per la ricerca della verità che io non ho mai smesso di cercare, anche se purtroppo non mi sta aiutando assolutamente nessuno. Dalle 2:30 alle 12:00: quasi 12 ore di assoluto mistero sul destino di Antonio: perché è stato lasciato solo?

 

Perché si era chiuso in macchina? L'auto era chiusa dall'interno e non c'era alcun segno di violenza, né alcuna traccia di sostanze stupefacenti o altro: Antonio sembrava dormisse tranquillamente, nessun segno di convulsioni o altri indizi che potessero far pensare a un caso di overdose.

 

C'era qualcuno con lui? E se sì, perché nessuno lo ha aiutato? Antonio si è sentito male, si è vergognato di tornare a casa e si è chiuso in macchina pensando di riposare un po', di sentirsi meglio e poi tornare a casa, ed invece è sopraggiunto un tragico arresto respiratorio (come confermano gli esami scientifici di rito). Questa la tesi più credibile.

 

Probabilmente il magistrato ha archiviato il caso come omicidio colposo perpetrato da ignoti, 'ignoti' perché gli indizi sono pochi e le testimonianze inesistenti; "omicidio colposo" e non "overdose", perché non di overdose trattasi ma di somministrazione colposa di arsenico, stricnina e borotalco (questo quanto hanno trovato nel sangue di mio figlio) che in un tragico gioco, il cosiddetto sniffing, Antonio ha inalato senza assolutamente poter immaginare di diventare vittima di un feroce carnefice o di più assassini.

 

Se qualcuno parlasse (e molti potrebbero farlo, perché molti sanno!...), sicuramente si potrebbe cominciare a far luce su questo orrendo crimine e soprattutto si potrebbe tentare di evitare che altri possano essere vittime degli stessi carnefici.

 

Il mio nr di cell. è 335-7678762 oppure 320-8370259 (fate solo uno squillo, vi chiamerò io); oppure mandate una lettera anche anonima al mio indirizzo: Angelo Franco, Via C. Graziadei 36 – 81056 - SPARANISE (CE) email: angelo.francoXX@libero.

 

Insomma, a questa iniziativa non potevamo non partecipare, come giornale on line.