ALCUNI
ESEMPI DI MALA AMMINISTRAZIONE
Calvirisortanews, 22 luglio 2007
Vito Taffuri
Il sindaco, su segnalazione dell'A.S.L., ha emesso il 6 luglio un'ordinanza di chiusura (mai
eseguita) della piscina comunale. L'impianto, infatti, risulta
privo sia del certificato di agibilità che di una regolare verifica di
agibilità. La ditta "A.S.D. Assonuoto",
inoltre, gestisce l'impianto senza la necessaria licenza, in assenza di
contratto per oltre 4 mesi, e senza aver stipulato i contratti dell'acqua e del
gas, i cui costi vengono indebitamente accollati al
comune.
Come se non bastasse, l'A.S.L.
non ha mai rilasciato parere per l'entrata in funzione dell'impianto, ed altre
"spiacevoli sorprese" potrebbero emergere
dai controlli sulle acque.
Molte di queste gravi irregolarità, furono segnalate dagli
scriventi alla Giunta, ad agosto 2006 (prima, cioè,
dell'apertura della struttura), al solo fine di scongiurare situazioni di
rischio per l'incolumità fisica degli utenti. Ciò nonostante, il sindaco autorizzò
comunque l'apertura dell'impianto, additandoci, in perfetta
mala fede, come coloro che volevano impedire l'apertura di una struttura che
avrebbe dato lustro alla comunità! A distanza di mesi è saltata fuori la verità
insabbiata, ed è evidente come il sindaco abbia consapevolmente esposto, in
questo lungo lasso di tempo, le centinaia di utenti
dell'impianto a gravi pericoli per la loro salute.
Ed ora che questi gravi misfatti sono stati accertati, gli
amministratori, anziché fare il mea culpa e rassegnare le proprie dimissioni,
attaccano l'opposizione che ha tutelato i cittadini: SI VERGOGNINO!!!
Passiamo al cimitero comunale. Nel 2004 è stato versato
l'acconto di € 3.200,00 per la concessione di 5 loculi, ed il programma elettorale
(completamente disatteso) prevedeva la restituzione
del consistente ribasso d'asta (circa 1.900,00 € per ogni nicchiaia).
Abbiamo, perciò, più volte sollecitato il rispetto di
tale accordo: nel consiglio del 9 giugno abbiamo anche presentato una delibera
per l'immediata restituzione di tali somme, bocciata però dall'amministrazione,
che ha confermato un ingiustificato prelievo di 1.900,00 € dalle tasche dei
cittadini, senza dire come intende utilizzare i 330.000,00 € residui. Ma oltre il danno arriva anche la beffa.
Al sorteggio sono stati infatti
invitati soltanto coloro che avevano provveduto al pagamento del saldo: chi non
ha momentaneamente ottemperato ad una richiesta non conforme ai regolamenti, si
ritrova, quindi, vittima di un abuso. Al sorteggio erano legittimati a
partecipare tutti gli interessati: il pagamento degli interessi maturati dopo
oltre tre anni di vana attesa.
E siamo ai giochi installati in
villa, per i quali sono stati notificati i primi avvisi di garanzia per gravi
ipotesi di reato. L'indagine è partita da un esposto degli scriventi che
rilevava come la fornitura fosse stata aggiudicata, in
maniera illegittima, ad una ditta di Sessa Aurunca
per 14.000,00 €, con "spreco" di denaro pubblico per almeno 7.000,00
€ (costo effettivo della fornitura).
Sulla vicenda il sindaco ha diramato comunicati stampa
ufficiali, nei quali affermava che l'acquisto dei giochi sarebbe avvenuto grazie
alla rinuncia, da parte degli amministratori, delle proprie indennità, e
minacciava di denunciare per calunnia chiunque avesse parlato di abusi compiuti per il loro acquisto.
A smentita del sindaco sono però intervenuti atti
ufficiali, i quali attestano che la spesa è finanziata con i proventi della Bucalossi e del condono edilizio (denaro dei cittadini), e
non con le indennità degli amministratori. Probabilmente, le false
dichiarazioni del sindaco erano dirette a sviare l'attenzione dell'opinione
pubblica da questo ennesimo scandalo, che ha travolto
il suo più stretto collaboratore, la ditta fornitrice, e che rischia di
espandersi a macchia d'olio.
Ciò che desta preoccupazione in questa vicenda, è che tali
illeciti si siano verificati finanche su una fornitura così irrisoria: cosa dobbiamo aspettarci, allora, dagli appalti di opere
pubbliche, dove in ballo ci sono milioni di euro, e alla cui documentazione ci
viene negato l’accesso ed impedita, così, la nostra legittima attività di controllo
nell’interesse dei cittadini? A voi il giudizio.