ODORE DI
CAMORRA A CALVI RISORTA: MINACCIATO UN IMPRENDITORE CON UN PROIETTILE
Calvirisortanews, 20 luglio 2007
Vito Taffuri
Ancora odore di camorra, nella cittadina di Calvi Risorta.
Nella tarda mattinata di ieri, una busta contenente un piccolo proiettile
verosimilmente a salve, è stato fatto recapitare nella cassetta della posta
della residenza dell’imprenditore Raffaele Parisi.
Quest’ultima è stata sequestrata dai
carabinieri della locale stazione, capeggiata dal maresciallo capo Massimo Petrosino, dopo la denuncia, pur di individuare i
responsabili.
Secondo le prime informazioni all'interno, vi era
contenuto anche un messaggio grave e minaccioso di tipo: “RAFFAELE PARISI,
ALLORA NON HAI CAPITO NIENTE? DEVI STARE MUTO, NON DEVI PARLARE E NON DEVI PIU’ USCIRE DI CASA, LASCIA STARE I LAVORI PUBBLICI SE NO
TI FACCIAMO SALTARE IN ARIA IL TUO DEPOSITO”.
L’imprenditore Parisi, dopo il
gravissimo gesto di minacce rivolte all'incolumità personale, esprime sdegno e
condanna per un gesto inqualificabile, assolutamente inconcepibile ed estraneo
alla cultura e alla sensibilità dei caleni, denunciando
l’accaduto alle forze dell’ordine.
In conclusione, come risulta
sempre dalla denuncia presentata ai militari locali, Raffaele Parisi affermava: “Non ho sospetti su alcuno, però intendo
precisare che da quando ho presentato una denuncia presso l’ufficio di
vigilanza dei lavori pubblici di Roma, per l’appalto d’illuminazione pubblica
qui a Calvi Risorta, sono sorti questi problemi, di minacce e di pressione per
farmi ritirare le denunce presentate”.
Nel frattempo, in ogni caso, le due inchieste in corso
della magistratura sull’appalto della “GEA” seguita
dai PM dr. Guarriello e dr.ssa Cozzolino,
della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, potrebbero far
pervenire probabilmente degli avvisi di garanzia a breve, in
quanto ci sono tutte le condizioni e gli elementi.
Quindi, la questione “GEA” possiamo dire che sta facendo
innervosire diversi politici, ma, soprattutto chi ha vinto la gara d’appalto, che
da subito è risultata probabilmente irregolare, come afferma l’imprenditore Parisi dalle denunce.