ORMAI L’ANTICA CALES VERSA NEL COMPLETO ABBANDONO

            

Calvirisortanews, 20 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

I grandi sistemi idraulici etruschi di Cales sono ridotti a sversatoi di rifiuti speciali, rifiuti solidi urbani e detriti da ristrutturazione edile. Il Ponte delle Monache, un diaframma naturale di tufo tra due canali artificiali di difesa (simile a Ponte Sodo a Veio) è ridotto a discarica di pneumatici d'auto e autotreni. I Pozzi di Serola e Palombaba (ampie cisterne sotterranee), sul Rio Lanzi e Palombara, sono ora vasti inghiottitoi di rifiuti.

 

Sembrano discariche incolmabili. Infatti, i rivi a carattere torrentizio, durante l'inverno disperdono a valle, fino all'aperta pianura, ogni sorta di rifiuto. Spesso, vere dighe di rifiuti ostruiscono il corso dei rivi e quando cedono sotto la pressione dell'invaso che si forma a monte, onde di piena inondano i campi a valle, con grave pericolo per uomini e bestie.

 

In tempi come i nostri, in cui la Campania tutta è ridotta a discarica a cielo aperto, con grave danno per la salute dei cittadini e dell'immagine pubblica della regione, parlare di tutela di un sito archeologico, potrebbe apparire poco opportuno in tanto disordine.

 

Ma il caso che denuncio ha tutti i caratteri delle cose pratiche che attendono soluzione.

 

Come si interviene sui roghi di rifiuti che ammorbano l'aria delle nostre città con la diossina, è necessario intervenire a tutela delle opere idrauliche etrusche di Calvi. Sono grandi opere pubbliche antiche che continuano a servire lo scopo per cui furono progettate ed eseguite circa venticinque secoli fa. Il territorio di Calvi non subisce inondazioni grazie agli antichi canali di superficie e ai lunghi corsi sotterranei dei rivi Lanzi, Palombara e Pezzasecca.

 

Il vasto sistema idraulico artificiale assicura da secoli il deflusso delle acque meteoriche verso l'aperta pianura ed evita l'impaludamento del territorio. E' necessario che gli organi istituzionali preposti (Comune di Calvi, Comune di Pignataro, Soprintendenza Archeologica) intervengano subito, non solo per la conservazione delle opere antiche, come prescrivono le leggi in materia di tutela archeologica, monumentale e ambientale, ma in primo luogo perchè si tratta di opere pubbliche funzionanti a beneficio del territorio, delle proprietà e dell'economia agricola.

 

Anche l'area archeologica è disseminata di discariche piccole e grandi, come ad esempio quella presso la Chiesa di San Casto e a poca distanza dal teatro romano.

 

L'area archeologica di Cales (tenimento comunale di Calvi Risorta - Provincia di Caserta - Campania) è tra le città antiche meglio conservate d'Italia. Dopo il lento abbandono, durante i secoli di Mezzo, non è stata più reinsediata, a causa degli acquitrini, oggi prosciugati. La città si estende per oltre 72 ettari e conserva vestigia dei grandi monumenti civili e religiosi e del tessuto urbano. Oggi, la città giace abbandonata. E poi basta guardare il Castello Aragonese di Calvi Vecchia, che è allo stato di abbandono completo. Nonostante tutto qualche politico continua a parlare di antica Cales a Calvi Risorta e di finanziamenti fantasmi, per cui a questo punto è meglio farla finita e dire le verità scomode, come da noi qui pubblicate.