Rifiuti
pericolosi nelle zone archeologiche della Provincia
Caserta24ore,
11 luglio 2007
Gianluca
Parisi
Rifiuti
pericolosi nei canali etruschi dell’Antica Cales.
L’allarme è lanciato da uno studioso della zona autore di saggi e libri sulla antica e grande città romana, che aveva propaggini
fino a Mondragone dove a Sinuessa
era ubicato il suo porto.
La
recente scoperta della via Appia
antica nei pressi del cimitero di Mondragone conferma
che la strada si collegava alla via Latina ed era utilizzata per il trasporto
della merce dal porto alla città.
Lo studioso Stanislao Femiano lancia l’allarme sui grandi sistemi idraulici
etruschi di Cales ridotti a sversatoi
di rifiuti speciali.
Il
Femiano, probabilmente dopo aver effettuato
un sopralluogo fa sapere: “… il Ponte delle Monache,
un diaframma naturale di tufo tra due canali artificiali di difesa (simile a
Ponte Sodo a Veio) è ridotto a discarica di
pneumatici d’auto e autotreni. I Pozzi di Serola e Palombaba (ampie cisterne sotterranee), sul Rio Lanzi e
Palombara, sono ora vasti inghiottitoi di rifiuti speciali e detriti da ristrutturazioni
edili. Sembrano discariche incolmabili. Infatti, i
rivi a carattere torrentizio, durante l’inverno disperdono a valle, fino
all’aperta pianura, ogni sorta di rifiuti. Spesso, vere dighe
di rifiuti ostruiscono il corso dei rivi. Quando cedono sotto la pressione
dell’invaso che si forma a monte, onde di piena
inondano i campi a valle, con grave pericolo per uomini e bestie. L’area
archeologica di Cales (tenimento comunale di Calvi
Risorta - Provincia di Caserta - Campania) è tra le città antiche meglio
conservate d’Italia. Dopo il lento abbandono, durante i secoli di Mezzo, non è
stata più reinsediata, a causa degli acquitrini, oggi
prosciugati. La città si estende per oltre 72 ettari e conserva vestigia dei
grandi monumenti civili e religiosi e del tessuto urbano. L’andirivieni dei
mezzi agricoli localizza luoghi di culto e officine artigiane per la produzione
di belle ceramiche e strumenti in osso, ferro, bronzo e vetro. Oggi, la città
giace abbandonata”.