Calvi Risorta: Racket
sugli appalti di illuminazione
Caserta24ore,
11 luglio 2007
Gianluca
Parisi
Ancora
l’ombra del racket a Calvi Risorta: imprenditore denuncia di aver ricevuto
minacce a sé e alla sua famiglia.
Si tratta di minacce anomale, diverse rispetto a precedenti episodi di intimidazione, quando sono state date alle fiamme la
saracinesca di un negozio di ricambi auto il cui titolare è di Caserta e quando
è stato appiccato il fuoco a un deposito di legname di un tagliaboschi di
Rocchetta e Croce.
In questo caso all’imprenditore Raffaele
Parisi, che opera nel settore elettrico-edile
è stata recapitata una lettera dove lo si consiglia “…
di parlare meno, di stare zitto se ci tiene alla sua vita e a quella dei suoi
familiari”.
La situazione, agli occhi degli inquirenti, appare alquanto ingarbugliata:
l’impresa del Parisi ultimamente non naviga molto
bene, tanto che l’imprenditore è stato costretto a licenziare alcuni dei più
fidati dipendenti, tra cui anche parenti.
La
situazione è precipitata quando alla sua azienda è stato revocato l’appalto di
pubblica illuminazione nel comune di Calvi Risorta. La revoca arrivò pochi
giorni prima delle elezioni e fu effettuata dall’ex
sindaco Antonio Caparco.
Alla
successiva campagna elettorale il Parisi appoggiò a
spada tratta l’attuale sindaco Giacomo Zacchia, probabilmente nella speranza
che l’appalto gli venisse riaffidato;
ma né Zacchia, né l’assessore alle attività produttive Oreste Martino, tra
l’altro parente del Parisi, sono riusciti
nell’intento.
Chi
ha voluto che l’appalto, venisse revocato al Parisi? In questa direzione si stanno muovendo le indagini
degli inquirenti, sulla vicenda ha indagato anche la DIA;
adesso le minacce ricevute dall’imprenditore rischiano di riaprire il caso.
Il
Parisi nei mesi scorsi aveva effettuato
un ricorso, per il quale è scaturito un procedimento giudiziario, affinché
l’appalto venisse revocato all’azienda vincitrice perché non aveva i requisiti
idonei per partecipare alla gara.