L'OPPOSIZIONE
ATTACCA IL SINDACO ZACCHIA: DOVEVA CHIUDERE LA PISCINA COMUNALE PER MOTIVI DI
ORDINE PUBBLICO
Calvirisortanews, 11 luglio 2007
Vito Taffuri
A seguito dell’ordinanza sindacale n. 40 del 6 luglio 2007,
emessa dal Sindaco Zacchia Giacomo, riguardo all’ordine di chiusura immediata
dell’impianto Piscina Comunale, è intervenuto il consigliere Massimo Taffuri, in qualità di portavoce del gruppo misto di opposizione.
“Noi quattro consiglieri di opposizione
siamo venuti a conoscenza del sopralluogo dell’ASL CE/2 solo il giorno seguente
l’ispezione, a cui è seguita una intimazione dell’UOPC rivolta al Sindaco
Zacchia di provvedere immediatamente e perentoriamente alla chiusura della piscina,
per motivi di sicurezza e di igiene.
È a dir poco sciocco e improduttivo il disinteresse che
Zacchia e i suoi assessori (tutti) hanno mostrato al nostro grido di allarme riguardo alla necessità di provvedere affinché
venisse attestata l’agibilità della piscina.
A fronte di ciò un buon Sindaco, pieno di dovere e
responsabilità, avrebbe accolto i nostri consigli e si sarebbe adoperato “politicamente”
per ottemperare a questo obbligo. Ma
cari cittadini, tutti voi sapete che non c’è peggior sordo di chi non vuol
sentire! Forse i fruitori dello stabilimento non sanno
il rischio a cui sono andati incontro e ai pericoli incombenti sulle loro
teste.
Possiamo spiegarvelo rammentandovi un caso di cronaca accaduto qualche anno fa in un piccolo paesino
del centro Italia: si tratta del crollo di una scuola elementare, in cui
morirono incolpevolmente alcuni bambini, e per cui
risultò il mancato rilascio del certificato di agibilità dell’edificio
scolastico.
Per quell’episodio oggi vi sono
famiglie che ancora piangono i propri figli e vi è un processo in cui ancora
nessuno è stato condannato: voi caleni avreste forse
preferito un disastro di questo genere? e chi ritenete
più responsabile, chi fa finta di niente o chi si sente in dovere di gridarlo
fino ad evitare catastrofi? Valutate voi cittadini a cui oggi è stata offerta
la possibilità di giudicare ancora una volta uomini
come Zacchia, Remo Cipro ed Ermanno Izzo.
Non ritenete che sarebbe stato
più giusto ed opportuno che il sindaco ed i suoi uomini avessero dato ascolto
ai nostri inviti, evitando che l’ASL ordinasse la chiusura dello stabilimento natatorio,
non esponendo ad un rischio tanto potenziale quanto possibile tutti i
frequentatori della piscina?
Forse Zacchia ha peccato di orgoglio,
e credo che abbia ritenuto che le nostre affermazioni andassero scardinate
attraverso il supporto morale di una inutile denuncia di Zona Damiano, il quale
ha dato un’enorme pubblicità all’infondata querela, compiacendosi nel diffonderla
nei bar e nelle piazze del paese.
L’Assessore Damiano, dovrà, alla luce dell’ordinanza
sindacale, spiegare al Giudice su cosa si regge la sua querela, visto anche la sua
esposizione alla richiesta di risarcimento del danno che sta per avviarsi da
noi quattro consiglieri.
Oggi che si è evitato un potenziale rischio di crollo
dello stabilimento natatorio, rischio che i fruitori
della piscina non conoscevano perché ignari, possiamo riconoscerci un merito,
quello di aver stanato una classe di amministratori sordi agli inviti volti alla
conduzione di una buona amministrazione nell’interesse di tutti.