ORDINANZA DI CHIUSURA DELLA PISCINA NON ESEGUITA: A RISCHIO LA SALUTE DI CENTINAIA DI RAGAZZI

 

Calvirisortanews, 10 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

In seguito alle numerose irregolarità emerse durante un sopralluogo dell’A.S.L. e della Polizia Municipale, effettuato lo

scorso 4 luglio, è stata disposta la chiusura al pubblico della piscina comunale. Il controllo ha infatti evidenziato gravi

violazioni di norme urbanistico-edilizie e di pubblica sicurezza che – unitamente a quelle già accertate dal punto di vista amministrativo e che verranno sicuramente riscontrate dal punto di vista igienico-sanitario – vanno a comporre un preoccupante quadro di irregolarità commesse nel completamento dell’opera e nella successiva fase di affidamento.

 

L’impianto, infatti, risulta privo del certificato di agibilità e di una regolare attestazione di rispetto delle norme di sicurezza. La ditta “A.S.D. Assonuoto”, inoltre, gestisce l’impianto senza la necessaria licenza per il pubblico esercizio, in assenza di contratto per oltre 4 mesi e senza aver previamente versato all’ente il canone annuo. Il gestore non ha stipulato, per di più, i contratti per la fornitura di acqua e gas, i cui costi vengono indebitamente accollati al comune.

 

L’A.S.L. attesta di non aver mai rilasciato parere per l’entrata in funzione dell’impianto, ed ha constatato che lo stesso era in funzione, aperto al pubblico e con presenza di bagnanti, nonostante il mancato possesso degli atti autorizzativi citati.

 

La struttura, a quanto ci risulta, è priva anche della vasca di decantazione. Ciò ha potuto determinare il riversamento, nella rete fognaria, di acque trattate con additivi chimici che, viste le perdite della rete, potrebbe essere stata fonte di inquinamento delle acque; tanto più che, per morosità del comune, sono disattivati da svariati giorni i depuratori delle acque reflue.

 

Molte di queste gravi irregolarità, sono state segnalate alla Giunta, da parte dei consiglieri di minoranza, sin dal mese di agosto 2006 (prima, cioè, dell’apertura della struttura), al solo fine di scongiurare situazioni di rischio igienico-sanitarie e di incolumità fisica degli utenti dell’impianto natatorio (in gran parte ragazzi).

 

Ciò nonostante, il sindaco ha sempre negato l’esistenza di problemi: l’A.S.L., smentendo il sindaco, ha invece riscontrato gravissime violazioni di legge e la mancanza di certificazioni che assolutamente non consentivano l’apertura dell’impianto. Il sindaco ha ritenuto di dover comunque autorizzare l’apertura, calpestando tutte le norme vigenti in materia ed additando i consiglieri (definiti “nemici dei cittadini”) come coloro che, a suo dire, volevano impedire l’apertura di una struttura che avrebbe dato lustro alla comunità!

 

A distanza di mesi è saltata fuori la verità a lungo insabbiata, ed è evidente come il sindaco – che, sulla carta, dovrebbe essere la massima autorità sanitaria locale e tutelare la nostra salute in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica – abbia esposto, in questo lasso di tempo, le centinaia di utenti dell’impianto a gravi pericoli per la loro salute, in una struttura a potenziale rischio di crollo, non rispettosa delle norme di sicurezza, senza parere favorevole dell’A.S.L., con un gestore non autorizzato dal comune e senza uno straccio di contratto, con l’accollo alla cittadinanza di costi che doveva invece sostenere la ditta. Senza contare ciò che potrebbe emergere da ulteriori controlli sul rispetto delle norme igienico-sanitarie.

 

L’A.S.L. ha quindi richiesto al sindaco “di emettere ad horas ordinanza di chiusura dell’impianto e divieto di esercitare l’attività avverso la sig.ra Rossi Ida, in qualità di rappresentante legale della ditta A.S.D. Assonuoto”, fintantoché l’impianto non fosse messo in sicurezza, attraverso misure ed interventi che, per legge, l’amministrazione avrebbe dovuto realizzare prima della sua messa in funzione, e previo rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie.

 

Il sindaco era cioè obbligato ad emettere, entro il 5 luglio 2007, ordinanza di chiusura dell’impianto, al fine di scongiurare altri pericoli per i numerosi frequentatori ed evitare che lo stesso fosse gestito “abusivamente”. Ed invece egli ha tardivamente provveduto, il 9 luglio 2007, ad emettere l’ordinanza di chiusura.

 

Ma le illegittimità si sommano alle illegittimità. L’ordinanza, infatti, in base alle prescrizioni contenute nel verbale dell’A.S.L., dovrebbe comporsi di due parti: la prima prevede l’immediata chiusura dell’impianto – mancante del certificato di agibilità e del parere favorevole dell’A.S.L. – e la seconda il divieto di esercitare l’attività da parte della società.

 

Un’ordinanza non emessa in questi termini sarebbe non rispettosa delle vincolanti prescrizioni contenute nel verbale dell’A.S.L.

 

Ora, se è vero che l’ordinanza, per la parte relativa all’inibizione dell’attività, va notificata al rappresentante legale della ditta, residente a Caserta, è pur vero che la Polizia Municipale ed i Carabinieri, dovrebbero immediatamente eseguire la stessa per la parte relativa alla chiusura dell’impianto, apponendo i sigilli al cancello d’ingresso della struttura e affiggendo copia dell’ordinanza.

 

La piscina, che per legge doveva essere tassativamente chiusa il 5 luglio 2007, è stata invece regolarmente aperta il 6 ed il 7 luglio, per l’omessa adozione dell’ordinanza, ed il 9 ed il 10 luglio per l’omessa esecuzione della stessa da parte della Polizia Municipale e dei Carabinieri.

 

Ci chiediamo, a questo punto, se l’ordinanza sia stata effettivamente notificata agli organi citati, e di chi siano le responsabilità per la mancata esecuzione della stessa: Polizia municipale, Messi notificatori, Sindaco o quant’altri.

 

L’unica certezza è che – attendendo la notifica al rappresentante legale del gestore abusivo – potrebbero passare teoricamente anche 15 giorni, in caso di assenza dell’interessato e deposito dell’ordinanza al comune di Caserta. Nel frattempo il rischio salute per gli utenti continua.

 

I consiglieri di minoranza, dal canto loro – dopo aver informato, con alcuni manifesti, la popolazione dei pericoli (visto che chi dovrebbe non provvede) – hanno presentato un’interrogazione consiliare sull’argomento, alla ricerca delle responsabilità sottese a questa scandalosa vicenda che avrà sicuri risvolti di natura penale.

 

Il sindaco, infatti, non poteva non sapere, visto che, per legge, nomina e presiede la Commissione di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, deputata alla verifica delle norme di sicurezza, e che – arrogandosi meriti di altri, come fatto con i terreni confiscati alla camorra – ha sempre definito la piscina comunale come “il fiore all’occhiello della sua amministrazione”!!!

 

 

 

 

COMUNE di CALVI RISORTA

C.A.P. 81042 - PROVINCIA DI CASERTA

Cod. Fisc. 80008970610 - Part. IVA 01704570611

 

UFFICIO DEL SINDACO

 

Oggetto: Chiusura dell'impianto Piscina Comunale sito in via Delle Palme (località Riello) IL SINDACO

 

Considerata la nota n. 713 UOPC DS 41 emessa dalla Regione Campania - Azienda Sanitaria Locale CE/2 di Aversa, pervenuta a questo Ente in data 05/07/2007 prot. n. 7961, con la quale si chiede di emettere ad Horas ordinanza di chiusura dell'impianto e divieto di esercitare l'attività, in assenza delle dovute autorizzazioni;

 

ORDINA

 

ai sensi dell'art. 194 del R.D. 27/07/1934 n. 1265 e s.m.i.,

 

1) alla Sig.ra Rossi Ida, nata a Caserta il 29.05.1980 CF: RSSDIA80E69B963U, in qualità di legale rappresentante della Società A.S.D. Assonuoto Club di Caserta, con sede nel comune di Caserta in Via Laviano, Stadio del Nuoto, la chiusura dell'impianto Piscina Comunale sito in via Delle Palme (località Riello);

2) di trasmetterla al responsabile dell'albo pretorio, all'Ufficio Tecnico Comunale, al Messo Comunale perché curi la notifica all'interessato, al comando Carabinieri, al comando di Polizia Municipale sede.

 

Allegati:

nota n. 713 UOPC DS 41 emessa dalla Regione Campania - Azienda Sanitaria Locale CE/2 di Aversa,  pervenuta a questo Ente in data 05/07/2007 prot. n. 7961.

 

06 Luglio 2007

 

Dalla Residenza Municipale

 

                                                                                                   Il sindaco

                                                                                          dott Giacomo Zacchia