PISCINA COMUNALE: A RISCHIO LA SALUTE DI CENTINAIA DI RAGAZZI

            

Calvirsortanews, 08 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

In seguito alle numerose irregolarità emerse durante un sopralluogo dell'A.S.L. e della Polizia Municipale, effettuato lo

scorso 4 luglio, è stata disposta la chiusura al pubblico della piscina comunale. Il controllo ha infatti evidenziato gravi

violazioni di norme urbanistico-edilizie e di pubblica sicurezza che unitamente a quelle già accertate dal punto di vista amministrativo e che verranno sicuramente riscontrate dal punto di vista igienico-sanitario vanno a comporre un preoccupante quadro di irregolarità commesse nel completamento dell’opera e nella successiva fase di affidamento.

 

L'impianto, infatti, risulta privo del certificato di agibilità e di una regolare attestazione di rispetto delle norme di sicurezza. La ditta A.S.D. Assonuoto, inoltre, gestisce l'impianto senza la necessaria licenza per il pubblico esercizio, in assenza di contratto per oltre 4 mesi e senza aver previamente versato all'ente il canone annuo. Il gestore non ha stipulato, per di più, i contratti per la fornitura di acqua potabile e per l'erogazione di gas, i cui costi vengono indebitamente accollati al comune.

 

L'A.S.L. attesta di non aver mai rilasciato parere per l'entrata in funzione dell'impianto, ed ha constatato che lo stesso era in funzione, aperto al pubblico e con presenza di bagnanti, nonostante il mancato possesso degli atti autorizzativi citati. La struttura, a quanto ci risulta, è priva anche della vasca di decantazione. Ciò ha potuto determinare il riversamento, nella rete fognaria, di acque trattate con additivi chimici che, viste le perdite della rete, potrebbe essere stata fonte di inquinamento delle acque; tanto più che, per morosità del comune, sono disattivati da svariati giorni i depuratori delle acque reflue.

 

Molte di queste gravi irregolarità, sono state segnalate alla Giunta, da parte dei consiglieri di minoranza, sin dal mese di agosto 2006 (prima, cioè, dell'apertura della struttura), al solo fine di scongiurare situazioni di rischio igienico-sanitarie e di incolumità fisica degli utenti dell'impianto natatorio (in gran parte ragazzi).

 

Ciò nonostante, il sindaco ha sempre negato l'esistenza di problemi e la mancanza di certificazioni che, invece, assolutamente non consentivano l'apertura dell'impianto (così come adesso riscontrato dai dirigenti dell'A.S.L.). Il sindaco ha ritenuto di dover comunque autorizzare l'apertura dell'impianto, calpestando tutte le norme vigenti in materia ed additando i consiglieri (definiti nemici dei cittadini) come coloro che, a suo dire, volevano impedire l'apertura di una struttura che avrebbe dato lustro alla comunità! A distanza di mesi è saltata fuori la verità a lungo insabbiata, ed è evidente come il sindaco che, sulla carta, dovrebbe essere la massima autorità sanitaria locale abbia esposto, in questo lasso di tempo, le centinaia di utenti dell'impianto a gravi pericoli per la loro salute, in una struttura a potenziale rischio di crollo, non rispettosa delle norme di sicurezza, senza parere favorevole dell'A.S.L., con un gestore non autorizzato dal comune e senza uno straccio di contratto, con l'accollo alla cittadinanza di costi che doveva invece sostenere la ditta. Senza contare ciò che potrebbe emergere da ulteriori controlli sul rispetto delle norme igienico-sanitarie.

 

L'A.S.L. ha quindi richiesto al sindaco di emettere, ad horas, ordinanza di chiusura dell’impianto e divieto di esercitare l'attività avverso la sig.ra Rossi Ida, in qualità di rappresentante legale della ditta A.S.D. Assonuoto, fintantoché l'impianto non fosse messo in sicurezza, attraverso misure ed interventi che, per legge, l'amministrazione avrebbe dovuto realizzare prima della sua messa in funzione, e previo rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie. Il sindaco era cioè obbligato ad emettere, entro il 5 luglio 2007, ordinanza di chiusura dell'impianto, al fine di scongiurare altri pericoli per i numerosi frequentatori ed evitare che lo stesso fosse gestito abusivamente.

 

Ed invece egli omette di provvedere e a sentire autorevoli membri di questa amministrazione continuare ad affermare, negando l'evidenza e gli atti ufficiali, che non vi sono problemi abbiamo l'impressione che il sindaco non ottempererà mai ai suoi doveri. Come al solito le autorità nicchiano e non intervengono per impedire il perpetrarsi di questi abusi d'ufficio.

 

A questo punto ci sentiamo tutti autorizzati ad aprire attività commerciali ed esercizi vari, senza chiedere alcuna autorizzazione o effettuare alcuna comunicazione agli uffici comunali, visto che comunque questi non dovrebbero intervenire, così come fatto con la ditta Assonuoto!!! Bell’esempio di legalità da parte di un sindaco che, di recente, è intervenuto come relatore nel convegno sulla legalità organizzato da Rifondazione Comunista. I consiglieri di minoranza, dal canto loro dopo aver informato, con alcuni manifesti, la popolazione dei pericoli (visto che chi dovrebbe non provvede) hanno presentato un'interrogazione consiliare sull'argomento, alla ricerca delle responsabilità sottese a questa scandalosa vicenda che avrà sicuri risvolti di natura penale.

 

Il sindaco, infatti, non poteva non sapere, visto che, per legge, nomina e presiede la Commissione di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, deputata alla verifica delle norme di sicurezza, e che arrogandosi meriti di altri, come fatto con i terreni confiscati alla camorra ha definito la piscina comunale come il fiore all'occhiello della sua amministrazione. Ma anche questa volta scommettiamo che inizierà il valzer delle responsabilità e dello scaricabarile da parte dei politici sui tecnici o di certa stampa faziosa su corvi, uccellacci e volatili vari.