IL CONVEGNO SULLA LEGALITÀ È STATO UN FLOP

            

Calvi Risortanews, 3 luglio 2007

 

Vito Taffuri

 

Eravamo quattro amici al bar… che volevano cambiare il mondo… si è ridotta ad una rimpatriata di amici quella che invece doveva essere la grande assemblea dei compagni caleni. Tra chi aveva da fare e chi non era stato avvertito in tempo, alla fine si sono ritrovati a guardarsi negli occhi, l’assessore Carmelo Bonacci e il sindaco Giacomo Zacchia e altri quattro amici riconoscenti.

 

Al convegno sulla legalità dell’altra sera è stata registrata una evidente carenza di pubblico in relazione ad ogni fascia di età. Insomma, si è contato sulle dita della mano il pubblico che ha partecipato.

 

Inoltre, la manifestazione è iniziata con un forte ritardo di due ore e mezzo dall’orario previsto, infine si sono avuti anche disguidi per gli invitati e in particolare per la mancata partecipazione del magistrato Imposimato e del senatore Di Lello, della commissione sul fenomeno antimafia e dell’On. De Cristofaro Segretario Regionale rifondazione comunista, quando la loro partecipazione era stata garantita al cento per cento dagli organizzatori.

 

A questo punto possiamo dire tranquillamente che vi è stata una innegabile e sconcertante mancanza di pubblicità, oppure le tante assenze sono state la conseguenza dei tanti fatti che stanno accadendo nella cittadina calena, dall’interrogazione parlamentare del senatore Novi sulle presunte infiltrazioni camorristiche, alle varie denuncie dettagliate dei due gruppi di opposizione retti dal consigliere dott. Giovanni Marrocco e dal consigliere Gaetano Capuano, che hanno già fatto scoperchiare vari pentoloni scomodi, mentre in giro c’è altra carne a cuocere che potrebbe far pervenire probabilmente altri guai giudiziari all’amministrazione civica, visto i precedenti.

 

Certo quando le cose vanno male, tutti scappano come una barca che fa acqua da tutte le parti e rischia di affondare. Sono lontani i tempi della vittoria amministrativa, quando qualcuno credeva che cambiando il capitano, la barca calena, si dirigesse verso porti più sicuri e tranquilli per un benessere che poteva coinvolgere tutta la cittadina calena, invece i fatti dicono il contrario.