AL COMUNE DI CALVI RISORTA È IN ATTO LA DIASPORA DEI FUNZIONARI
Calvirisortanews, 01 luglio 2007
Vito Taffuri
Lo scorso 28 giugno, l’ing. Antonio Bonacci
ha rassegnato le proprie dimissioni da responsabile dell’Ufficio Tecnico
comunale di Calvi Risorta. La notizia era nell’aria
dopo che, agli inizi di giugno, il tecnico – che già aveva maturato la sua
decisione – aveva protocollato una prolungata richiesta di ferie, al termine
della quale preannunciava di non voler proseguire la
propria collaborazione con il comune.
Se formalmente l’ing. Bonacci – travolto da numerose inchieste giudiziarie, che
vedono indagato anche il sindaco per concorso in abuso d’ufficio nei confronti
della comandante – ha spontaneamente rassegnato le proprie dimissioni, in
realtà altre sembrano essere le ragioni sottese alla sua scelta.
Il sindaco, dopo aver scaricato il funzionario nel 2004,
lo ha corteggiato per mesi (con veri e propri pellegrinaggi di
assessori nel suo studio) supplicandone il rientro, avvenuto nel maggio
del 2005; da allora è nato un idillio tra i due che ha fatto del tecnico il più
stretto collaboratore del sindaco. Non sappiamo a cosa imputare ora
l’improvviso divorzio.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che il funzionario – che si
avvale della consulenza di un legale – non sia più
disposto ad agire, come ha fatto in questi ultimi due anni, con estrema
leggerezza. Ne sarebbero testimonianza, tra l’altro,
le clamorose risposte fornite, in data 4 giugno 2007, ad alcune interrogazioni
della minoranza, risposte che sconfessano del tutto molte delle azioni
politiche e delle dichiarazioni del sindaco (si veda il nostro articolo “I funzionari
smentiscono clamorosamente il sindaco Zacchia. Saltano fuori verità finora
insabbiate”).
Tale “cambio di rotta”, unitamente al fatto che il
funzionario sia stato travolto da vicende giudiziarie,
potrebbe aver indotto il sindaco a raffreddare i rapporti con il tecnico. Quest’ultimo poi, sentitosi no più
protetto dal suo mentore, avrebbe rassegnato le proprie dimissioni, previa
richiesta di quasi tre mesi di ferie.
Tuttavia lo scorso 18 giugno – dopo una prolungata
ispezione della polizia giudiziaria per il ritiro dei fascicoli inerenti l’appalto alla GEA, ed una successiva riunione
d’urgenza degli amministratori, durata svariate ore – l’assessore ai lavori
pubblici ed il vicesindaco si sono recati personalmente a casa dell’ing. Bonacci; a distanza di qualche giorno è stata la volta del
sindaco, la cui spedizione non ha avuto sorte migliore, visto che il tecnico
non ha ceduto al richiamo delle sirene. Per evitare ulteriori
pellegrinaggi, ha quindi rassegnato le
proprie dimissioni (e ciò dimostra che quella delle ferie era probabilmente la
solita scusa da raccontare ai cittadini).
Il sindaco non ha certo avuto riconoscenza nei confronti
del tecnico per l’opera prestata. Tant’è che, in risposta a due interpellanze presentate dalla minoranza
(sul caso GEA e sull’ampliamento del cimitero), ha imputato ogni scelta
adottata (e, quindi, tutte le eventuali irregolarità evidenziate) all’ing. Bonacci, che è ora divenuto il nuovo capro espiatorio per
il fallimento politico dell’amministrazione in carica dopo Caparco
ed i suoi debiti, Geremia e le sue ambizioni, i vandali, i sabotatori,
l’inettitudine dei dipendenti comunali, la stampa, il corvo, i consiglieri di minoranza,
la maledizione di Tutankamon e gli extraterrestri.
Intanto Bonacci è stato
prontamente sostituito con l’ing. Piero Cappello di Caserta,
e vi sono due considerazioni da fare in merito a tale vicenda e alla scelta del
successore.
La prima è quelle che vede una
preoccupante migrazione di funzionari dal comune: nel giro di tre anni, tredici
giorni e qualche ora (come qualcuno ama dire), il sindaco Zacchia ha nominato
dieci segretari comunali, due responsabili finanziari, sette funzionari per il settore
tecnico, due comandanti della Polizia Municipale ed assegnato un numero spropositato
di incarichi ad interim. Un vero e proprio primato negativo, che ha comportato un
aggravio di costi (sia finanziari che legati al caos organizzativo generato) ed
ha esposto il comune al probabile risarcimento di centinaia di migliaia di € nei confronti della comandante della polizia
municipale.
Sulla carta sono tutti andati via spontaneamente, eccezion
fatta per il dr. Ventriglia,
al quale non è stato prorogato l’incarico da parte del sindaco, senza alcuna
giustificazione tecnica od economica, dal momento che l’intero consiglio comunale, nella delibera n. 36 del 07/10/2006, ha
pubblicamente elogiato il funzionario per le sue elevate doti professionali e
morali e per i brillanti risultati raggiunti nei quattro anni di incarico come responsabile
finanziario. Il sindaco, criticato dall’assessore alle finanze per la sua
scelta, ha dato però ben quattro versioni diverse alla cacciata del funzionario
che, di certo, non ha mai rassegnato le proprie dimissioni, non ha mai ricevuto
ulteriori proposte né è
mai stato convocato per discuterne.
La domanda sorge spontanea: è mai possibile che nessuno di
questi 20 funzionari abbia trovato gratificante, professionalmente od economicamente,
ricoprire l’incarico di responsabile presso il comune di
Calvi Risorta?
Perchè alla prima occasione scappano tutti via?
La seconda considerazione attiene alla nomina, da parte
del sindaco Zacchia (sindaco che in campagna elettorale aveva sbandierato la valorizzazione della “calenità”),
dell’ennesimo funzionario e/o collaboratore non di Calvi. Tra questi ricordiamo
l’ing. Claudio Valentino di Caserta, il dr. Ortensio Fabbozzi di Aversa, il comandante Di Lillo
di Vitulazio, il revisore dei conti Salvatore Fattore
di Sparanise e, adesso, l’ing. Cappello di Caserta.
Sono tutte persone nominate direttamente dal sindaco o,
nel caso del revisore, dalla maggioranza: eppure a Calvi
Risorta non mancano persone laureate in economia, in ingegneria o
iscritte all’albo dei dottori commercialisti, sicuramente preparate almeno
quanto le persone incaricate dal sindaco, che non hanno certo brillato per i risultati
raggiunti. Basti pensare che, in assenza del dr. Ventriglia, il comune non ha rispettato il Patto di
Stabilità 2006, il
canone idrico 2001 è andato in
prescrizione, i principali atti contabili approvati sembrerebbero essere
illegittimi, l’esternalizzazione
dei tributi non andrà in porto (oltre 3.000,00 € di denaro pubblico, utilizzato
per la pubblicazione del bando, buttati al vento), e siamo ad un passo dal
dissesto finanziario, non à necessaria nemmeno per pagare le fatture per la manutenzione
dei depuratori, disattivati dal gestore per morosità del comune.
La confusione contabile è tale che non si riesce nemmeno a
determinare il fondo di cassa e a redigere il relativo verbale: manca, infatti,
la verifica del primo trimestre 2007, e nemmeno si sa chi debba redigerla, se
il nuovo revisore o il vecchio collegio!!!
Intanto sembra che i bookmakers
di Londra – che sono soliti organizzare puntate su ogni avvenimento – hanno
ufficialmente aperto e scommesse sulla durata dell’ing. Cappello nel suo nuovo
ruolo di responsabile dell’UTC, prima che decida “volontariamente” di dare le dimissioni.
La sua permanenza fino al prossimo Natale è pagata 2000 ad 1, per cui dubitiamo
che Cappello possa assaggiare il gustoso “mannaggia
la tv” panettone da 1,00 €, gentilmente offerto dall’amministrazione ai dipendenti
comunali.