IL
CASTELLO MESSO IN PIEDI DA ZACCHIA CROLLA SOTTO IL PESO DELLE INCHIESTE
GIUDIZIARIE
Calvirisortanews, 27 giugno 2007
Vito Taffuri
Un vecchio adagio recita “chi semina vento raccoglie tempesta”;
chi, come l’amministrazione Zacchia, ha seminato tempesta, potrebbe presto
raccogliere un uragano che si preannuncia talmente
devastante da spazzare via dalla scena un’intera classe politica. Grazie
soprattutto all’attività di controllo, legittimamente esercitata dai
consiglieri di minoranza (tra mille ostacoli frapposti dai funzionari di
fiducia del sindaco), sono emerse verità scomode che l’amministrazione ha
tentato, e tenta tuttora, di insabbiare probabilmente.
Gli esposti presentati dall’opposizione si stanno però concretizzando, in questi ultimi mesi, in una serie di
avvisi di garanzia che hanno colpito il funzionario tecnico, ing. Antonio Bonacci,
mente invece il sindaco, dr. Giacomo Zacchia, è stato ascoltato dal magistrato,
come persona indagata relativamente al concorso in
abuso d’ufficio nei confronti della comandante della Polizia Municipale, dr.ssa
Anna Caianiello.
Tra i provvedimenti notificati all’ing. Bonacci, vi è
anche quello inerente l’acquisto del parco giochi
installato nella villa comunale. L’indagine è partita da alcuni esposti della
minoranza che rilevavano come la fornitura fosse stata
aggiudicata, in maniera illegittima, ad una ditta di Sessa Aurunca
per 14.000,00 €, nonostante che il prezzo di listino della fornitura fosse pari
ad € 7.000,00.
Sulla vicenda poi, il sindaco ha rilasciato dichiarazioni
– insistentemente riportate in alcuni articoli apparsi su “un quotidiano di un importante tiratura nazionale, a firma del noto avvocato
del foro di Calvi Risorta, di loro fiducia, e diramato, in data 21/11/2006, un
comunicato stampa ufficiale, nel quale affermava che l’acquisto dei giochi
sarebbe stato finanziato grazie alla rinuncia, da parte degli amministratori,
delle proprie indennità di funzione, e minacciava di denunciare per calunnia
chiunque avesse parlato di abusi compiuti per il loro acquisto.
A smentita del sindaco è però intervenuta una nota
ufficiale dell’ufficio ragioneria, datata 23/08/2006, confermata dallo stesso
ing. Bonacci nella nota n. 13225 del 19/12/2006, nella quale si attesta che la
spesa è finanziata con i proventi della Bucalossi e del
condono edilizio; non vi è alcun collegamento, quindi, con le indennità di
funzione degli amministratori.
Le dichiarazioni del sindaco, rivelatesi infondate,
miravano forse a sviare l’attenzione dell’opinione pubblica da questo ennesimo scandalo che ha travolto il suo più stretto
collaboratore, la ditta fornitrice, e che rischia di espandersi a macchia
d’olio.
Seguiremo gli sviluppi della vicenda. Intanto sembrerebbe
che il sindaco, dopo aver usufruito della sua opera, voglia prendere ora le distanze
dal tecnico caduto in disgrazia. Lo scorso 9 giugno, alla presenza di numerosi
testimoni, ha infatti avvicinato l’ex sindaco Antonio
Caparco, apostrofando il funzionario come “un incompetente che, con il suo fare
spregiudicato, lo ha messo in un mare di guai”, così come riferitoci dallo
stesso Caparco.
Parole incomprensibili da parte di un sindaco che, dopo
essersi sbarazzato del funzionario nel 2004, lo ha corteggiato per mesi (con veri
e propri pellegrinaggi di assessori nel suo studio) supplicandone
il rientro, avvenuto nel maggio del 2005; da allora è nato un idillio tra i due
che ha fatto del tecnico il più stretto collaboratore del sindaco.
Non sappiamo a cosa imputare quindi l’improvviso divorzio.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che il funzionario – che si avvale della consulenza
di un legale e che è sotto la lente di ingrandimento della
Procura e dell’Autorità per la Vigilanza sui LL. PP. – non sia più disposto ad
agire, come ha fatto in questi ultimi due anni, con estrema leggerezza.
Ne sarebbero testimonianza, tra
l’altro, le clamorose risposte fornite, in data 4 giugno 2007, ad alcune
interrogazioni della minoranza, risposte che sconfessano del tutto molte delle
azioni politiche e delle dichiarazioni del sindaco (si veda il nostro articolo
“I funzionari smentiscono clamorosamente il sindaco Zacchia. Saltano fuori
verità finora insabbiate”). Tale “cambio di rotta”, unitamente al fatto che il
funzionario sia stato travolto da vicende giudiziarie,
potrebbe aver indotto il sindaco a scaricarlo.
Quest’ultimo poi, sentitosi tradito dal
suo mentore, avrebbe rassegnato le proprie dimissioni, previa richiesta di
quasi tre mesi di ferie. Ovviamente sono solo ipotesi, poiché nulla esclude che
il tecnico sia semplicemente “crollato” sotto il peso delle pressioni politiche
e giudiziarie.
Certo è che l’ufficio tecnico è ormai allo sfascio, ed i
lavori di completamento delle opere pubbliche, in assenza dell’ing. Bonacci, sono
praticamente bloccati. Tuttavia lo scorso 18 giugno –
dopo una prolungata ispezione della polizia giudiziaria per il ritiro dei fascicoli
inerenti l’appalto alla GEA, ed una successiva
riunione d’urgenza degli amministratori, durata svariate ore – l’assessore ai lavori
pubblici ed il vicesindaco si sono recati personalmente a casa dell’ing.
Bonacci; a distanza di qualche giorno è stata la volta del sindaco (scortato da
due fedelissimi), che come l'imperatore del Sacro romano impero Enrico IV, si è
recato al castello di Canossa (casa Bonacci) per
ottenerne il perdono, ma senza successo. Come Enrico
IV, forse, al sindaco toccherà sostare tre giorni davanti l’inferriata
dell’ingegnere per ottenere clemenza.
È ufficialmente iniziato, quindi, un nuovo pellegrinaggio
per convincere il tecnico a rientrare sulla barca che affonda. Vedremo se
l’ingegnere cederà di nuovo al richiamo delle sirene e, soprattutto, se sarà
pronto a mettere mano alla spinosa questione GEA: una patata bollente che ha
fatto perdere il sonno a molti amministratori e per la quale
potrebbero essere emessi, a breve, ulteriori avvisi di garanzia probabilmente.
Una cosa è certa però. Il sindaco sta giocando una partita
molto pericolosa visto che l’ing. Bonacci, depositario delle verità di 20 anni di attività presso l’ufficio tecnico, potrebbe travolgere,
con le sue dichiarazioni, parecchi amministratori, rivoluzionando così lo
scenario politico del paese.
Tempi duri quindi per l’amministrazione
Zacchia, sulla quale pende anche lo spauracchio della Commissione d’accesso,
richiesta con un’interrogazione parlamentare persino dal senatore Novi,
componente della commissione bicamerale antimafia.
A tale interrogazione il sindaco ha replicato con una
lettera diretta al Ministro Amato, che si sofferma in particolare sulla vicenda
dei terreni confiscati. Anche le dichiarazioni ivi riportate, tuttavia, sono
state del tutto sconfessate e smontate, atti alla mano, dall’ex sindaco Caparco
(si veda l’articolo prima citato), il quale ha
dimostrato che i terreni erano già stati acquisti nel 2001.
Le difficoltà dell’amministrazione – aggravate
dall’abbandono dell’ing. Bonacci, di Enzo Rossi (capo
della protezione civile) e dai primi “disappunti” del nuovo revisore del conti
– sono testimoniate anche dai tentativi di avvicinamento politico esperiti dal
sindaco nei confronti del consigliere Antonio Caparco il quale, raggiunto
telefonicamente, fa sapere:” Il Gruppo dei Democratici Caleni
rispetterà fino in fondo il mandato conferito dagli elettori e continuerà –
così come sta facendo il Gruppo Misto – a portare avanti la propria opposizione
all’amministrazione Zacchia, il quale, invece di scendere continuamente in
campagna acquisti, farebbe meglio a dimettersi per conclamata incapacità
politica nel risolvere gli enormi problemi che ha creato al paese, acuiti
giorno dopo giorno dalla sua permanenza al governo di Calvi”.
A quanto sembra nessuno cede più alle lusinghe del sindaco
che sta per essere abbandonato sul viale del tramonto politico. Intanto è iniziata
la caccia al settimo ingegnere dell’amministrazione Zacchia (dopo i 10
segretari comunali, i due responsabili finanziari, i due comandanti della P.M.
ed i numerosi incarichi ad interim!), che avrà l’onere di sostituire l’ing. Bonacci.
Quattro sembrano essere le piste più probabili. La prima è quella che vede
l’affidamento dell’incarico all’ing. Izzo Tiziana,
già responsabile del settore “Urbanistica ed edilizia
privata” che potrebbe avvalersi dall’esterno anche dei consigli di un tecnico
zio di primo grado.
La seconda è quella che vorrebbe il ritorno dell’ing.
Claudio Valentino di Caserta, che ha già collaborato
con il comune per alcuni mesi nel 2005 e che, attualmente,
è direttore dei lavori per il completamento dell’edificio Polivalente di Via Cales. Le altre due piste porterebbero, rispettivamente, ad
un professionista di Sessa Aurunca, cittadina in cui
il sindaco gestisce due farmacie, ed uno di Vitulazio,
comune da cui il primo cittadino ha già attinto in passato per la scelta dei
funzionari (parliamo dell’incarico conferito al comandante Di Lillo).
Per l’ennesima volta, dunque, il sindaco si sbarazzerebbe
di funzionari di Calvi Risorta sostituendoli con
tecnici – sempre meno preparati ma sempre più “obbedienti” (poiché ignari di
quello che li attende) – pescati nei luoghi più remoti, pronti ad abbandonarlo dopo
qualche mese di attività una volta capito che aria tira da quelle parti.
Staremo a vedere. Certo è che al momento l’ufficio
tecnico, e con essa l’intera amministrazione Zacchia,
è allo sfascio e nel giro di qualche mese potrebbero esserci risvolti
clamorosi, grazie soprattutto alle autorità che indagano da oltre un anno su
numerosi fronti (GEA, piscina, autovelox, cimitero, polivalente, campo di calcio,
lottizzazioni, rifiuto di atti d’ufficio, pratiche del terremoto e condoni
edilizi, mobbing, parco giochi, condizionamenti esterni,
appalto alla GMC,…).
Quindi, veramente tempi duri per
i politici caleni, e per chi continua a sostenere un
amministrazione comunale, che oramai ha le ore contate politicamente.