UN VERO E
PROPRIO PASTICCIO BUROCRATICO ALLA PISCINA COMUNALE DI CALVI RISORTA
Calvirisortanews, 2 giugno 2007
Vito Taffuri
I due gruppi di opposizione retti
dal consigliere Giovanni Marrocco e Gaetano Capuano, ritornano sulla questione “Piscina Comunale”
segnalando per l’ennesima volta alla Procura della Repubblica sammaritana, alla Prefettura di Caserta e infine all’autorità
per la Vigilanza sui Contratti Pubblici dei lavori, servizi e forniture Roma,
facendolo con un’integrazione di denuncia dopo i precedenti esposti per la
gestione dell’impianto natatorio.
Come da copia della nota n. 6561 del 04/06/2007, a firma
congiunta di tutti i funzionari responsabili del settori
del comune di Calvi Risorta, nella quale in risposta alla interrogazione
consiliare n. 2099 del 19/02/2007 si attesta che il contratto è stato stipulato
in ritardo (il 10/01/2007, anziché nel mese di maggio 2006, come prevedevano il
bando di gara ed il capitolato d’oneri) il tutto avveniva per mancanza di
documenti necessari non meglio specificati.
Ciò nonostante:
1) la ditta “A.S.D. Assonuoto” gestisce l’impianto dai primi di settembre del
2006, in assenza di contratto e senza aver previamente
versato al comune il canone annuo anticipato, conditio
sine qua non per la stipula (come previsto dal bando
e dal capitolato);
2) che la ditta “A.S.D. Assonuoto” non ha proceduto a stipulare
il contratto per la fornitura di acqua potabile i cui costi, quindi, vengono
indebitamente accollati al comune, in contrasto con le disposizioni del
capitolato;
3) che l’impianto è tutt’ora privo del certificato di agibilità (!!!) e non si
capisce, dunque, come possa essere entrato in funzione dal mese di settembre 2006,
con i connessi rischi per l’incolumità dei fruitori.
Quindi, è mai possibile che nessuno interviene dopo le
varie denuncie dettagliate a firma dei consiglieri comunali di
opposizione, ma soprattutto, nonostante il sopraluogo dell’Asl, la stessa non rilasciava certificazione di agibilità e
continua a fare orecchie da mercante facendo finta di non sapere, lasciando così
in servizio la struttura sportiva, mettendo però nello stesso tempo, in serio pericolo
i novecento iscritti.
Insomma, eventualmente l’omertà istituzionale è più
presente della legalità a Calvi Risorta, mucchi di
denuncie e di segnalazioni alla magistratura ma, tutti fanno finta di non
capire oppure continuano a lasciar correre magari per una questione politica.
Insomma, è una città di ciechi e di sordi, sembra di essere a Corleone, dove niente so e niente
vedo, e così probabilmente l’illegalità è di casa da queste parti.
E poi l’amministrazione civica retta dal sindaco Giacomo
Zacchia, è già recidiva politicamente nella gestione di struttura pubblica di aria
sportiva, non dimentichiamo il campo di calcetto a cinque, chiuso in quanto
inagibile e che si trova alle spalle della casa comunale.