Appello dell’Archeoclub: salviamo l’Arco di Trionfo romano

LA STRUTTURA IN LATERIZIO MINACCIATA SERIAMENTE. RINVENUTO CASULMENTE ANCHE UN ARCO NEI PRESSI DELLA CATTEDRALE

Caserta24ore, 18 giugno 2007

Paolo Mesolella

Era – secondo le Cronache di Tito Livio - il monumento più bello di epoca imperiale che si affacciava sul Cardo Maximun, nel bel mezzo del foro, quasi di fronte alle Terme del Foro.

Un arco trionfale in marmo, largo otto metri, che divideva la Via Stellatine dalla Via Latina. Dai contadini locali era chiamato familiarmente l’Arco di Orlando e fino agli inizi del 1800 ne rimanevano in piedi dei resti cospicui. Oggi invece, del famoso Arco tronfale di Cales, ricordo sbiadito di chissà quale grande trionfo in battaglia, è rimasta in piedi solo una smozzicata struttura verticale in laterizio sul lato destro della via Stellatina.

Circa tre metri in altezza di struttura in “opus latericium”, innalzata ai tempi dell’impero nel foro, è praticamente assediata dalle radici di un grande albero che è appoggiato e preme violentemente sulla struttura. Ciò che rimane, quindi dell’arco imperiale è praticamente coperto da un grande albero i cui rami, (ma soprattutto le cui radici) sono penetrate nella struttura in opus latericium minandone la stessa stabilità.

C’è il rischio concreto, se non si interviene prontamente, che l’albero (un albero che si può tagliare in mezz’ora) possa distruggere ciò che resta di un monumento di 2200 anni fa. Di qui l’appello dell’Archeoclub caleno, che ieri mattina, in una delle sue visite di ricognizione nell’area archeologica, ha notato il grave stato di abbandono e di incuria in cui versa l’Arco trionfale romano dell’Antica Cales.

Proprio a due passi di distanza, tra l’altro, giace abbandonata (da mesi probabilmente) una macchina di grande cilindrata, con le chiavi lasciate nel cruscotto e con le foglie di un albero che sono già entrate nei finestrini. Anche essa è stata abbandonata, senza che nessuno se ne sia accorto. Intanto, nei pressi della cattedrale romanica di San Casto è stato rinvenuto un arco.

Mentre un contadino lavorava con il suo trattore la terra, a pochi metri dalla cattedrale, sul lato nord del parcheggio, il terreno è sprofondato, facendo affiorare un arco tra le spine. Anche in questo caso, sarà necessario che la sovrintendenza archeologica si preoccupi di constatare l’importanza del rinvenimento, prima che altri lo facciano al posto suo.