GLI ATTI UFFICIALI DEL COMUNE FANNO SCOPRIRE LE VERITÀ SCOMODE

            

Calvirisortanews, 08 giugno 2007

 

Vito Taffuri

 

L'ex sindaco Antonio Caparco replica con gli atti ufficiali dello stesso comune alla nota prot. 5960 del 18/05/2007 con la quale il Sindaco, Giacomo Zacchia, rivolgendosi direttamente al Ministro Amato, ha voluto rispondere all'interrogazione parlamentare presentata dal senatore Novi, componente della commissione bicamerale antimafia, che lo accusava di essere stato "sostenuto da settori della società notoriamente infiltrati dal sistema camorristico".

 

Caparco si sofferma, in particolare, su un passaggio della lettera firmata dal Sindaco, nel quale viene tirato in ballo, a suo dire alterando, ed anzi capovolgendo del tutto, la realtà dei fatti.

 

Il sindaco Zacchia afferma infatti: "Noi vogliamo ribadirlo, siamo stati l'unica amministrazione comunale che, in nome della legalità, ha acquisito al patrimonio dell'ente i terreni confiscati alla camorra, e per i quali ha presentato un progetto di riqualificazione ed una richiesta di finanziamento ex legge; attività questa che, da circa 8 anni, il Consiglio Comunale non aveva mai svolto prima. La invito Signor Ministro, in relazione a ciò, a prendere visione della deliberazione de quo, onde poter constatare chi fosse presente, e chi no, alla discussione ed al successivo voto in Consiglio Comunale".

 

Ed ecco le verità nascoste di Zacchia 'La delibera cui si fa riferimento è la n.4, approvata dal C.C. nella seduta del 28/02/2007. Con tale documento il consiglio ha preso atto del provvedimento n° 27795 del 05/11/2001, con il quale l'Agenzia del Demanio ha disposto il trasferimento al patrimonio indisponibile del comune di terreni confiscati alla camorra, al fine di destinarli ad attività istituzionali.

 

L'atto del Sindaco Zacchia è del tutto inutile dal punto di vista amministrativo, ed è finalizzato ad una mera "speculazione politica". Infatti, con la nota n. 7741 del 18/06/2001, il sottoscritto, Antonio Caparco, allora sindaco, espresse la volontà di destinare il terreno confiscato a sede per lo svolgimento di attività sociali, culturali, ricreative e centro commerciale.

 

Con il citato provvedimento n. 27795 del 05/11/2001 dell'Agenzia del Demanio venne già disposto il trasferimento al patrimonio indisponibile del comune dei terreni confiscati: tale atto ebbe efficacia immediata dalla data di notifica - avvenuta i1 30/11/2001 con prot. 14134 - e non necessitava, pertanto, di alcuna presa d'atto. Con l'altra nota n. 27815 del 05/11/2001 della predetta Agenzia vi è stata infatti la formale consegna del cespite al Comune, ed il verbale di consegna del 30/11/2001, venne sottoscritto dal geometra Mario Benedetti in rappresentanza dell'Agenzia del Demanio e dallo scrivente Antonio Caparco nella sua qualità di sindaco.

 

I terreni erano perciò già stati acquisiti nel 2001 al patrimonio indisponibile dell'ente Comune, come comprovato dalle visure catastali. Non solo. Con delibere di giunta del 2003 vennero poi approvati lo studio di fattibilità e il progetto dei lavori denominati "Sistemazione a parco ed attrezzature per lo sport ed il tempo libero dei fondi in località Cortemanne disponibili da confisca", per € 1.500.000,00, ai fini della riqualificazione dell'area. Con deliberazione di C.C. n. 17 del 25/09/2003 venne quindi richiesto il formale impegno alla Cassa Depositi e Prestiti per il finanziamento dei suddetti lavori, concesso in data 25/11/2003.

 

Il comune aveva quindi tre anni di tempo, a far data dal 25/11/2003, per attivare il finanziamento; alla scadenza del triennio di validità, infatti, le somme sarebbero state disimpegnate dalla Cassa. Con la nota prot.130/12 B.7 Area I, risalente al Marzo del 2005, la Prefettura di Caserta ha chiesto notizie in merito agli atti adottati per la riqualificazione dei terreni confiscati sollecitandone la definizione. In riscontro a tale nota il responsabile finanziario del Comune di Calvi Risorta, in data 30/03/2005, scriveva al Sindaco, al segretario comunale ed al responsabile UTC, rammentando i tempi per l'adozione degli atti necessari alla concessione del finanziamento, il cui formale impegno era stato concesso il 25/11/2003.

 

Nessuna ulteriore osservazione, comunicazione o direttiva è stata però formulata da funzionari e/o politici in riscontro alla predetta nota del Prefetto. Decorrono, quindi, ulteriori due anni e scade inutilmente anche il termine del 25/11/2006 per l'attivazione dei necessari finanziamenti. Quindi si è perso il finanziamento di un milione e mezzo di euro, grazie alla loro incapacità politica e soprattutto prendendosi meriti non suoi.