QUANDO LA
STAMPA È ASSERVITA ALLA POLITICA
Calvirisortanews, 30 maggio 2007
Comunicato stampa
del gruppo di opposizione consiliare
Il dr. Giuseppe Borrelli non si è mai distinto
per imparzialità e trasparenza nella stesura dei suoi articoli; è infatti abitudine dell’avvocato riportare notizie prive di fondamento,
quando non del tutto false, che mortificano la verità e tentano di infangare
l’operato della vecchia amministrazione o dell’attuale opposizione, a tutto
vantaggio dell’amministrazione guidata da Giacomo
Zacchia.
Una breve esemplificazione ci aiuterà a comprendere ciò di
cui stiamo parlando.
In un articolo apparso sull’edizione di Caserta del
Mattino, in data 15/09/2006, ad oggetto: “Campo di calcetto e parco giochi:
vanno in porto i progetti per i bambini”, Borrelli
scrive: “Intanto, saranno installate oggi le nuove giostre nella villa comunale
e nell’area San Nicola; acquistate anche grazie all’avvenuto azzeramento degli stipendi
che la giunta comunale calena ha deciso dal mese di febbraio: sindaco, sei
assessori e presidente del consiglio comunale, infatti, non percependo più nessuna indennità di carica da circa otto mesi hanno potuto
accantonare una considerevole somma che potrà essere destinata, oltre che a
coprire le falle di un bilancio anche a realizzare progetti per la
collettività”.
In un altro articolo, pubblicato in data 02/09/2006,
intitolato: “La giunta comunale si azzera gli stipendi per aprire due
parchi-giochi per i bambini”, viene ribadito che
“Cominceranno già la prossima settimana i lavori per l’installazione delle
nuove giostre nella villa comunale e nell'area San Nicola, acquistate grazie all'avvenuto
azzeramento degli stipendi che la giunta comunale calena ha deciso dal mese di
febbraio e che permetterà tutta una serie di ulteriori iniziative. Sindaco, 6
assessori e presidente del consiglio comunale, infatti, non percependo più nessuna indennità
di carica da circa 7 mesi hanno potuto accantonare una considerevole somma che
potrà essere destinata, oltre che a coprire le falle di un bilancio disastrato dalle
precedenti gestioni, a realizzare progetti per la collettività”. Ancora oltre si afferma che “anche grazie a questa lodevole
iniziativa saranno presto installate le nuove giostre. «Una misura
necessaria, quella di azzerarci lo stipendio - commenta il sindaco Giacomo
Zacchia - resa improcrastinabile dalle ristrettezze di bilancio e utile alla
realizzazione di importanti iniziative in favore della
comunità»”.
A totale e definitiva smentita di quanto affermato da Borrelli, sono invece intervenute attestazioni ufficiali
dei funzionari comunali: ci riferiamo alla nota dell’ufficio ragioneria del
23/08/2006 (in risposta alla richiesta n. 8508 del
21/08/2006) e alla nota dell’ufficio tecnico n. 13225 del 19/12/2006 (in
risposta ad una interrogazione consiliare), con le quali si accerta, in modo incontrovertibile,
che la spesa di € 14.000,00 per la fornitura dei giochi installati nella
villetta di Petrulo è finanziata con contributi di
costruzione (Bucalossi) e sanzioni per sanatoria edilizia
(condono edilizio), accertati ed incassati nell’anno 2006.
Lo stesso sindaco, in data 21/11/2006, ha diramato un
comunicato stampa ufficiale nel quale dichiara: “Gli amministratori del Comune di
Calvi hanno rinunciato alle proprie indennità dal mese di Gennaio e per tutto
il 2006, onde avere maggiori risorse in bilancio da destinare
ad iniziative in favore della collettività. Tra questi progetti abbiamo
realizzato anche l'acquisto delle nuove giostre nella villa comunale.
Nonostante questo, però, c'è chi ha divulgato in paese la voce che tale opera
sarebbe stata attuata mediante abusi compiuti da parte di questa
amministrazione. Siamo giunti all'assurdo, denunceremo
per calunnia questi detrattori della nostra comunità”. Dichiarazioni
palesemente false e tendenziose – amplificate dal suo giornalista di fiducia –
che contrastano con le attestazioni ufficiali rilasciate dai suoi stessi
funzionari. La vicenda è inoltre al vaglio della magistratura che ha
notificato i primi avvisi di garanzia all’ing. Bonacci che, secondo
indiscrezioni, potrebbe essere stato rinviato a giudizio proprio per
l’acquisto dei giochi. Non capiamo, perciò, se simili fandonie da parte del
sindaco fossero dirette a coprire le responsabilità del funzionario tecnico o mirassero,
piuttosto, a sviare l’attenzione degli inquirenti e dell’opinione pubblica da
questa scandalosa vicenda, che ottenebra quella immagine
di trasparenza che l’amministrazione tenta, inutilmente, di cucirsi addosso, ma
che è puntualmente tradita dai fatti.
Nell’articolo del 05/03/2006, intitolato “Stipendi ridotti
alla giunta”, si afferma che “Per far quadrare i conti dell’ente, infatti,
l’organo esecutivo del Comune ha deciso unanimemente di ridursi lo stipendio
del 15% ... Una vera e propria inversione di tendenza, questa, visto che nel
2000 la precedente amministrazione comunale, praticamente
raddoppiò i compensi di sindaci e assessori portandoli dai circa 2 milioni e
mezzo delle vecchie lire a 5 milioni per il sindaco, e da 1 milione e 700 mila
lire a 2 milioni e mezzo per gli assessori”.
A prescindere dal fatto che la riduzione del 10% era già
prevista nella legge finanziaria per il 2006 (per cui
la riduzione effettiva è solo quella ulteriore del 5%, dettata esclusivamente
da esigenze di bilancio), è del tutto falso ciò che viene scritto in merito al raddoppio
delle indennità di funzione percepite dai precedenti amministratori, che
sarebbe avvenuto nel 2000, così come sono del tutto false le cifre ivi esposte
che sarebbero state da questi percepite. La precedente giunta, infatti, era
composta dal sindaco e da 4 assessori (e non 6 come l’attuale giunta); non era
stata inoltre istituita la figura del Presidente del consiglio comunale (presente,
invece, in questa amministrazione).
Già questo ha comportato un notevole aggravio di spesa da
parte dell’attuale amministrazione. Il precedente sindaco e gli assessori, poi,
essendo tutti lavoratori dipendenti che non usufruivano dell’aspettativa,
percepivano una indennità di funzione dimezzata (pari al 50% di quella indicata
da Borrelli), contrariamente all’attuale sindaco che,
essendo un imprenditore, ha percepito, fino al 31/12/2005, una indennità di €
2.788,87 mensili (cioè il doppio di quella percepita dall’ex sindaco): i
cittadini pagano attualmente oltre 35.000,00 € l’anno per pagare lo stipendio
ad un sindaco la cui amministrazione, come contropartita, ha prodotto danni per
svariate centinaia di migliaia di €, ed ha aumentato le tasse all’inverosimile.
In un articolo dell’11/08/2006,
dal titolo “Collaudo ok: a settembre apre la
piscina”, si afferma che “Per la struttura, dovrà essere pagato un mutuo
quindicennale, solo in parte coperto dalla gestione, acceso dalla precedente
amministrazione e che da solo non era bastato a terminare l’opera. Si era reso necessario, infatti,
un ulteriore finanziamento attivato
dall’amministrazione Zacchia”. Tale “informazione” riprende quella di
precedenti articoli, di analogo tenore, come quello
del 07/01/2006, intitolato “Piscina: sarà inaugurata il 4 febbraio ma il Comune
non ha fondi per garantirne la gestione”, in cui si afferma “Piscina comunale
che, così come l’edificio polivalente, lo stadio e l’area Pip
erano state definite come le «opere faraoniche» che la comunità calena non
poteva permettersi e che avrebbero gravato in maniera pesante sulle tasche dei
cittadini. Previsione, questa, che si è rivelata essere esatta, visto che oltre
ai mutui già accesi dalla precedente amministrazione per iniziare soltanto
queste strutture, si sono resi necessari altri investimenti per poterle
indirizzare verso la strada dell'effettivo completamento” ed ancora oltre, il
sindaco Giacomo Zacchia commenta “…la gravosità di queste opere sul bilancio,
per le quali, oltre agli oneri già intrapresi in precedenza, questa
amministrazione ha dovuto reperire ulteriori
finanziamenti per poterne consegnare qualcuna alla comunità calena”; o ancora
quello del 18/03/2006, intitolato “Comune senza segretario”, dove si afferma
“L’emergenza vera e propria si verificherà a partire da lunedì, quando
l’attuale rappresentante prefettizio verrà revocato formalmente dall’incarico di
capo degli uffici di segreteria caleni; ciò in
quanto, ove mai la prefettura non dovesse provvedere in tempi record alla
immediata sostituzione…” ed ancora “Oltre, chiaramente, alla monumentale
esposizione debitoria
dell’ente, ereditata dalle precedenti amministrazioni, e che impone, anno dopo
anno, delle vere e proprie evoluzioni contabili”.
In merito a tali castronerie, citiamo una nota ufficiale
del 23/08/2006 dell’ufficio ragioneria che, in
risposta alla richiesta di informazioni n. 8419 del 16/08/2006 del dr. Giovanni
Marrocco, evidenzia che la piscina è finanziata esclusivamente con i mutui accesi
nel 2001, che non sono stati accesi ulteriori mutui
(da parte dell’attuale amministrazione) per il suo completamento, e che sui finanziamenti
ottenuti dalla precedente amministrazione sono stati addirittura registrati
risparmi per € 3.657,59. I comuni, inoltre, prima di poter assumere dei mutui,
devono rispettare determinati parametri contabili. Tale condizione deve essere
verificata ed attestata dal comune all’istituto che concede il finanziamento,
per far sì che il bilancio comunale sia pienamente in grado di sostenere gli
oneri per la restituzione dei finanziamenti contratti. Ne discende la falsità
di tutte le affermazioni riportate dal corrispondente e dal sindaco, visto che il tasso di indebitamento che questa
amministrazione ha ereditato dalla precedente era inferiore al 9% (contro il
25% possibile all’epoca), e che gli oneri erano perfettamente coperti in
bilancio, finanche con un’aliquota I.C.I. del 4,5 per
mille, che non richiedeva alcuna evoluzione contabile.
Riguardo poi il fatto che il segretario comunale (che è un
dipendente dall'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari
comunali e provinciali) sia un “rappresentante prefettizio” di nomina prefettizia,
dimostra la totale ignoranza del diritto degli enti locali da parte del corrispondente (che di mestiere fa l’avvocato!).
In un articolo del 22/11/2006, ad oggetto “Edificio
polivalente: stretta finale”, si legge che “L’amministrazione comunale calena
ha finanziato con 440 mila euro il completamento dell'edificio polivalente per
lo sport ed il tempo libero e della sede della protezione civile” e che “Storia
di lungaggini burocratiche e di inefficienze
gestionali che potrebbe adesso concludersi con quest’ultimo
maxi-finanziamento stanziato dall’attuale amministrazione comunale”.
Di analogo tenore un articolo del
06/01/2007, intitolato “A primavera la consegna al popolo caleno di una delle
cattedrali nel deserto”, in cui leggiamo che “L’amministrazione comunale calena
ha finanziato con 440mila euro il completamento dell’edificio polivalente per
lo sport e il tempo libero e della sede della Protezione civile: potrebbe,
così, vedere fine l’annosa querelle per la realizzazione di una delle
«cattedrali nel deserto» lasciate dalla precedente amministrazione” e che
“Oneri finanziari che, però, non sono bastati per terminare l’opera, la quale
da quasi 2 anni giaceva incompiuta”.
In merito si segnala che già con la deliberazione di
consiglio n. 17 del 2003, la precedente amministrazione ha richiesto alla Cassa
Depositi e Prestiti lo stanziamento dei fondi necessari per tale intervento,
con possibilità di attivare il finanziamento, nei successivi tre anni, con una
semplice richiesta; per cui il completamento
dell’opera è stato previsto e finanziato dalla precedente amministrazione, e se
l’opera giace incompiuta da quasi tre anni il demerito è solo dell’attuale
amministrazione.
Nell’articolo del 13/10/2004, intitolato “Area Pip, disponibili i fondi degli espropri”, colui che possiamo simpaticamente definire “l’avvocato del
diavolo” scrive che “Il Comune risarcirà i proprietari terrieri dei fondi sui
quali grava l’esproprio per la realizzazione del Piano di insediamento
produttivo che sorgerà nell’area della cava Fabressa:
sono stati sbloccati, infatti, e sono entrati nella piena disponibilità
dell’ente, gli 800.000 euro che serviranno a chiudere una questione che si
trascinava avanti già da parecchi mesi” ed ancora “Si attendeva che venissero
concessi i fondi per completare la procedura, però, e da allora l’attesa era risultata
vana”.
Altra grossa sciocchezza, visto che
il mutuo per il finanziamento del piano industriale è stato acceso dalla
precedente amministrazione nel 2003, e che il finanziamento copre per intero tutti
i costi dell’opera, compresi quelli necessari per il pagamento degli espropri
ai proprietari delle aree. I fondi vengono normalmente
erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti su richiesta documentata dell’ente. Non
si capisce, perciò, quali fondi dovessero essere
sbloccati e perché mai si lascia paventare l’idea che il mancato pagamento sia
da imputare indirettamente alla passata amministrazione. Se vi è un qualche
problema di pagamento questo è imputabile solo
all’attuale amministrazione che – cosa che il giornalista ha omesso di scrivere
– lascia i proprietari espropriati ancora in attesa del pagamento, dopo 2 anni
e mezzo, del restante 30% dell’indennità concordata, pur essendo giacenti in
cassa i fondi necessari.
Con un articolo del 13/01/2007, dal
titolo “I genitori: campo di calcetto nel degrado. Un rischio per i bimbi che vanno
al parco”, viene affermato che “«Purtroppo, quando si
è parlato di dare in gestione il campo di calcio a cinque, affinché i costi di manutenzione
vengano sollevati dalle casse comunali - commenta il sindaco Giacomo Zacchia -
ci si è scontrati contro chi affermava che i ragazzi dovevano giocare a
calcetto gratis, e per questo motivo la questione si è arenata. Ora, però, che
sussiste una questione di salvaguardia dell’incolumità delle persone - continua
il primo cittadino - penso che si potrà serenamente discutere di assegnare la
struttura a qualche soggetto che possa metterla in sicurezza e offrire un servizio
ai cittadini che sia valido e funzionale; il tutto senza ulteriormente gravare
le casse comunali già appesantite da una serie di opere incomplete che, come
già detto altre volte, la collettività non può permettersi»”. Tale
dichiarazione del sindaco è stata riportata, fedelmente, anche nel citato
articolo del 15/09/2006.
Ebbene, i costi di manutenzione della suddetta struttura,
a partire dal 15/06/2004 (data di insediamento
dell’attuale amministrazione), ammontano esattamente ad € 0,00, come testimonia
lo stato di degrado in cui versa la struttura, oggetto anche di un servizio
televisivo trasmesso, nel mese di luglio, dall’emittente locale Telecapri Sport. Non si capisce, dunque, quali siano i costi di manutenzione da sollevare dalle casse
comunali. Circa poi la sostenibilità dei mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche vale quanto già detto prima.
Evidentemente, le dichiarazioni del sindaco spianano la strada alla concessione
dell’impianto a qualche “ditta amica”.
Nell’articolo apparso il 12/11/2006, intitolato “Otto
famiglie da sfrattare: Bagarre politica”, il dr. Borrelli afferma che “Sta suscitando forti polemiche la
presa di posizione del gruppo consiliare misto, composto dai consiglieri
D’Onofrio, Geremia e Taffuri, palesata nel consiglio comunale di venerdì
scorso. Oggetto di discussione un’interrogazione sulle risoluzioni adottate
dalla maggioranza per eseguire la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che nel 2005 ha
decretato lo sfratto delle otto famiglie che abitano le case popolari di via Carcieri. Secondo i tre consiglieri,
infatti, l’amministrazione dovrebbe attenersi al dettame dall’autorità
giudiziaria ed eseguire lo sfratto multiplo”.
L’articolo fa riferimento ad una relazione che i
consiglieri di opposizione hanno presentato nella
seduta consiliare del 10/11/2006, in cui si discuteva dell’approvazione di un
rendiconto 2005 – a detta della minoranza del tutto falso –, nella quale gli
stessi non hanno mai affermato di voler far sloggiare gli occupanti degli alloggi
popolari di Via Carcieri e Via Cales
– così come il giornalista, in perfetta mala fede, cerca di far passare ai cittadini
–, quanto piuttosto di stralciare questi crediti dal conto del bilancio (in
modo da non falsare il risultato d’esercizio), vista l’evidente impossibilità
di riscuoterli. È stata espressa perciò una valutazione puramente contabile,
suffragata anche dalla Corte dei Conti.
Questa volta, però, l’avvocato ha veramente toccato il
fondo, con una vergognosa dichiarazione, inserita all’interno di un articolo, riguardante
il cimitero comunale, pubblicato nel sito internet di Gianluca Parisi.
Nell’articolo si dice che un ragazzo di poco più di 35
anni, morto di recente di infarto, è stato tumulato
nel nuovo cimitero in corso di ultimazione – poiché la famiglia non aveva
loculi in concessione – e che l’opposizione avrebbe denunciato il comune per
aver autorizzato tale sepoltura nel cimitero non ancora ultimato, richiedendo
l’intervento dell’ASL. A questo punto vi è un intervento di Borrelli,
portavoce dell’amministrazione comunale, il quale afferma in modo delirante
“…adesso si dovrebbe riesumare la salma e portarla davanti la casa del
consigliere Marrocco (si tratta del consigliere di opposizione
che ha firmato l’esposto)”.
Le affermazioni riportate nell’articolo sono del tutto false e tendenziose: il ragazzo cui si fa
riferimento è stato infatti
tumulato nel vecchio cimitero e non nella
nuova ala in corso di edificazione. L’opposizione non ha mai presentato esposti
su tale vicenda, tanto meno il dr. Marrocco verso il
quale l’amministrazione ha il dente avvelenato, visto che grazie alla sua
legittima attività di controllo sono potute emergere
scandali finanziari, sprechi di denaro pubblico e violazioni di norme anche
penali, che hanno portato alla notifica di avvisi di garanzia al funzionario
tecnico e allo stesso sindaco; tali persone – travolte ora anche dallo scandalo
emerso durante un controllo dell’ASL, partito forse dall’inchiesta condotta dal
nostro sito (sintetizzato nell’articolo “Cimitero messo all’asta al migliore
offerente”, nel quale non viene fatto alcun nome) o dagli esposti di alcuni
cittadini acquirenti dei loculi – cercano di delegittimare l’azione
dell’opposizione, condotta su ben altri fronti e alla luce del giorno: ed ecco
che un cronista molto vicino all’amministrazione costruisce una “vergognosa macchinazione
giornalistica”, non esitando a speculare sulla tragica morte di un giovane, la
cui vicenda ha profondamente colpito l’opinione pubblica!!!
Ricordiamo al cronista che l’articolo 2 della legge 3
febbraio 1963, n. 69, “Ordinamento della professione di giornalista”, dispone
che è obbligo inderogabile del giornalista il rispetto della verità sostanziale
dei fatti e che debbono essere rettificate le notizie che
risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori.
Diamo atto a Gianluca Parisi di
aver prontamente rettificato la notizia apparsa sul suo sito, con un articolo
in cui ammette la completa estraneità del dr. Marrocco
alla questione del cimitero, ai controlli dell’ASL e al giovane caleno
prematuramente scomparso per un infarto; ma nessuno si illude
che analoga rettifica (o una totale smentita) possa avvenire anche da parte di Borrelli per le sue farneticanti affermazioni.
Speriamo solo che l’avvocato abbia fatto tesoro
dell’esperienza lavorativa maturata negli ultimi mesi, grazie ai numerosi e
costosi incarichi legali ricevuti da parte della giunta Zacchia; ne avrà sicuramente bisogno, dal momento che i consiglieri
di opposizione hanno preannunciato una querela nei suoi confronti per reiterata
diffamazione a mezzo stampa.