Calvi non
vuole sapere di chi è la colpa: si risolvano i problemi dell’acqua
Caserta24ore,
25 maggio 2007
(Gianluca Parisi)
Continua a
sprecare acqua la grossa perdita dall’acquedotto comunale, nell’indifferenza
generale.
78 mila litri di acqua pubblica buttati via da un anno, da una sola falla
dell’acquedotto comunale. Che l’acquedotto comunale facesse
acqua da tutte le parti è cosa risaputa, ma quello che ha dell’incredibile è
una perdita che, segnalata alle autorità competenti più di un anno fa, continua
a disperdere acqua, nell’indifferenza dell’amministrazione comunale e degli
abitanti del posto.
La falla si
trova in via Rossi nei pressi di uno stabile di
proprietà dei Cotecchia; da più di un anno ogni
giorno un litro e mezzo di acqua potabile al minuto, con punte di due quando la
pressione è alta, si riversano in strada nell’indifferenza totale.
Sono 90 litri
ogni ora, più di 200 al giorno, più di 6000 litri al
mese e la bellezza di circa 80.000 litri d’acqua che si disperdono da una sola
falla in un anno. Chissà quante ce ne sono nell’intera rete comunale! fatto sta che in alcuni quartieri l’acqua non arriva più e
se arriva la pressione è bassissima, è il caso di via N. Zitiello
a Petrulo. In via Rossi a
Visciano, invece, l’acqua si butta.
C’è uno scarico
di responsabilità: gli organi preposti alla vigilanza non vigilano,
l’amministrazione scarica le responsabilità sulla proprietà privata ove avviene
la perdita. Il proprietario dice che la perdita si trova prima
dell’allacciamento del contatore e i costi di riparazione spettano al Comune.
Il comune replica di non avere fondi in cassa per effettuare
le riparazioni e così migliaia e migliaia di litri d’acqua si perdono
nell’indifferenza totale.
L’approssimarsi
dell’estate preoccupa i cittadini, secondo alcune stime la quantità di acqua che si perde nella rete a causa delle perdite
raggiunge il 75%. I disagi per i cittadini crescono, sopratutto per i più
poveri, per chi non può permettersi un autoclave, lo
strumento che pompa l’acqua a pressione in tutta l’abitazione.
Inoltre c’è un
aggravio di spesa per le famiglie perché queste pompe consumano energia
elettrica, con uno spreco enorme. Ancora l’acqua calena, forse proprio a causa
di queste infiltrazioni, non è più potabile per usi alimentari dalla scorsa
estate e molti cittadini sono costretti a comprare l’acqua oppure a bollirla,
consumando gas, con ulteriore aggravio di spesa sulle
finanze domiciliari.