La contessa Gualferada è ritornata in cattedrale

 

Paolo Mesolella

 

Caserta24ore, 20 maggio 2007

 

Oggi, in occasione della festività di San Casto, per la prima volta sarà visibile il bassorilievo dell’unica tomba di epoca longobarda presente in terra di Lavoro.

 

E’ ritornata nella cattedrale di Calvi, la contessa Gualferata, moglie di Pandolfo II, conte di Calvi nel 1023. Dopo un lungo esilio nei depositi della Sovrintendenza ai monumenti di Caserta, finalmente è ritornato a Calvi questo gioiello d’arte longobarda, unico nel suo genere. E questo grazie al vice parroco della cattedrale, don Antonio Santillo.

 

Si tratta di una grande “lastra di sarcofago”  dell’VIII secolo, scolpita a bassorilievo la quale , nella parte centrale, rappresenta una nobile togata (la contessa longobarda Gualferada), inserita in un grosso medaglione.

 

La stessa contessa rappresentata nella “grotta delle formelle”, nota per i suoi affreschi del X sec.

 

Qui, dove sorgeva l’altare, in mezzo alla parete, c’era una Vergine circondata dagli apostoli, con le braccia aperte, in atto di ascendere al cielo. Era una grande rappresentazione che copriva l’intera parete: la prima nota nel secolo X.


Alla base di questo affresco si legge ancora la seguente iscrizione, che ricorda chiaramente un conte e  una contessa di Calvi: “Hoc opus quod aspicitis ego Pandulfus comes cum Gualferada Comitixa uxore mea..”  Ora, come afferma il Berteaux “un Pandulfus, del ramo dei Conti di Caiazzo, che era unito alla famiglia dei Principi longobardi di Capua e Benevento, portava nel 1023 il titolo di Conte di Calvi. Pertanto, molto probabilmente la signora  del sarcofago è questa contessa Gualferada.


Innanzi tutto perché, nella Contea di Calvi,  non si ha memoria di altra illustre signora, all’infuori della Contessa  Gualferada, e poi perché è certo che questa Contessa visse in epoca posteriore di almeno due secoli alla fondazione della cattedrale. Questi motivi – spiega il Berteaux -  ci fanno ritenere che nella figura del sarcofago è da identificarsi la contessa di Calvi Gualferada.

 

Il sarcofago, quindi, è di grandissimo valore storico (oltre che artistico) perché è la sola tomba di epoca longobarda che ci sia pervenuta.