CIMITERO
MESSO ALL’ASTA AL MIGLIORE OFFERENTE
Calvirisorta, 19 maggio 2007
Vito Taffuri
Un’amministrazione come quella retta dal sindaco Giacomo
Zacchia farebbe la fortuna di qualsiasi testata giornalistica, alla quale non
mancherebbero di certo argomenti su cui dibattere; l’ennesima brutta vicenda,
però, non rientra tra la cronaca politica ma in quella nera, vuoi per la tematica trattata, vuoi per la modalità con cui la stessa è
stata gestita dall’amministrazione e dai tecnici del comune: parliamo dei
lavori di ampliamento del cimitero comunale e delle relative concessioni di loculi
e cappelle gentilizie.
Nel 2004, infatti, coloro che erano
interessati alla concessione dei loculi nel costruendo cimitero hanno dovuto
presentare una richiesta di prenotazione degli stessi, versando contestualmente
la cifra di € 3.200,00, pari al 50% dell’importo previsto per la concessione di
5 loculi (€ 6.400,00). Tali proventi sono stati incassati durante gli ultimi
mesi di mandato dell’amministrazione Caparco, che ha provveduto
anche ad appaltare i relativi lavori, ottenendo un consistente ribasso
percentuale sull’importo a base d’asta.
L’amministrazione Zacchia è quindi subentrata nella
gestione dei lavori e delle concessioni dei manufatti così realizzati: ed è qui
che iniziano i primi problemi.
Uno dei punti cardine del programma elettorale della lista
“Uniti per Calvi”, ribadito anche nelle prime riunioni
effettuate dai membri della coalizione, era infatti quello del riparto
pro-quota, ai vari richiedenti, del suddetto ribasso d’asta che, al termine dei
lavori, si sarebbe aggirato, presumibilmente, sui 1.000,00 € per ogni
concessionario. Il gruppo di minoranza facente capo al dr.
Giovanni Marrocco, ha più volte sollecitato – in
consiglio comunale, con interrogazioni consiliari e con manifesti informativi –
il rispetto di tale accordo, dal momento che a lavori quasi ultimati residueranno
in cassa – una volta che tutti i richiedenti avranno saldato l’importo dovuto –
oltre 300.000,00 €.
L’amministrazione, invece, contravvenendo ai patti
elettorali, prevede di investire le somme residue nella manutenzione delle aree
a verde interne ed esterne al cimitero, che nulla
hanno a che vedere con la concessione dei loculi e che è alquanto strano che
possano costare, a momenti, più della stessa costruzione dei manufatti.
Il gruppo del dr. Marrocco, perciò, annuncia battaglia, e a giorni richiederà
la convocazione di un consiglio comunale in cui presenterà una proposta di delibera
per il riparto delle economie di spesa ai richiedenti le concessioni: vedremo,
a questo punto, se l’assessore alle finanze, Ermanno Izzo,
terrà fede per lo meno ad un punto del programma
elettorale, oppure se intenderà confermare questo ulteriore prelievo di
1.000,00 € dalle tasche dei cittadini, già vessati da una tassa rifiuti
aumentata del 40% e dal canone idrico 2004 (richiesti a ridosso del pagamento
della prima rata dell’ICI 2007) ed esposti, a breve, allo spauracchio degli
autovelox fissi, fortemente voluti dall’assessore.
Per di più i lavori, dopo ben tre anni di
attesa, non sono ancora terminati; ciò nonostante l’amministrazione ha
inviato ai richiedenti, lo scorso novembre, una richiesta di versamento del saldo
della concessione dei loculi cimiteriali, senza che se ne ravvisassero ragioni
di carattere finanziario: non c’era infatti alcuna necessità di ricorrere ad
anticipazione di cassa per il pagamento dei lavori, a prescindere dai tempi di
effettivo incasso delle concessioni.
L’amministrazione avrebbe potuto prevedere, nel bando di
gara, una modalità di pagamento dei lavori legata ai
tempi di effettivo incasso delle concessioni, essendo questa una legittima condizione
sospensiva prevista dal codice civile.
Sarebbe quindi stato possibile far eseguire e completare i
lavori alla ditta appaltatrice e solo dopo, avendo anche conoscenza dell’esatto
costo dei lavori, richiedere il saldo a coloro che ne avevano
fatto domanda. In tal modo si sarebbero salvaguardati da una parte gli
equilibri di bilancio dell’ente e dall’altra i risparmi dei cittadini: invece i
richiedenti le concessioni hanno dovuto anticipare una
notevole somma, che si è rivelata di molto superiore a quella effettivamente
sostenuta, con in più la perdita degli interessi maturati e maturandi sui
depositi a risparmio da cui hanno dovuto attingere, o il pagamento di notevoli
interessi sui finanziamenti che hanno dovuto richiedere.
A fronte di una concessione (comprensiva degli interessi
attivi cui si sarà rinunciato o di quelli passivi che saranno stati pagati) che
alla consegna dei lavori – completi di giardini ed ornamenti vari – potrebbe quindi aggirarsi sui 7.000,00 €, e non sui 6.400,00
€ nominalmente richiesti, il costo effettivo della sola opera per la quale si è
richiesta la concessione si aggira, invece, mediamente sui 5.400,00 €.
La domanda allora è la seguente: è possibile prevedere una
tariffa da concessione per un valore che supera l'importo del costo totale relativo
alla costruzione del cimitero, destinando la rilevante quota in eccedenza alla
costruzione di vialetti e giardini o alla manutenzione ordinaria e
straordinaria dello stesso? I consiglieri di minoranza ritengono di no, ed
hanno anzi l’impressione che l’unica ragione di fatto per la richiesta del
saldo sia stata, con la sapiente regia dell’assessore
alle finanze – vero “vampiro fiscale” che si nutre dei risparmi delle famiglie calene –, solo quella di recuperare, in tempi brevi,
rilevanti somme di denaro per sopperire alla profonda crisi di liquidità in cui
versa il comune, visto che i fondi in questione, per motivate esigenze, possono
essere utilizzati anche per altre attività, salvo poi reintegrarli quando
sorgerà la necessità di investirli nel cimitero.
In altri termini dei fondi incassati con il versamento del
saldo, solo una minima parte è stata impiegata per l’ultimazione dei loculi,
mentre la restante parte è stata, al momento, utilizzata per cercare di
ripianare qualche debito, cioè per pagare qualcuna
delle fatture inevase che ammontano ad oltre 2,5 milioni di €. Nel frattempo la
costruzione dei giardinetti sarà rinviata nel tempo, con il rischio che i
7.000,00 € reali saranno alla fine ben di più, in
considerazione del trascorrere del tempo e dell’impatto della spesa per
interessi.
Oltre il danno, però, arriva anche
la beffa.
L’ufficio tecnico ha avuto infatti la brillante idea
di invitare al sorteggio per l’assegnazione dei loculi, tenutosi il 16 maggio
in aula consiliare, soltanto coloro che, nel frattempo, avevano provveduto al
pagamento del saldo richiesto nel mese di novembre: in altri termini, i cittadini
che hanno dovuto attendere oltre tre anni per la costruzione del cimitero –
nemmeno si stesse elevando la grande piramide egizia di Cheope
– e che dovranno pagare anche un extra di 1.000,00 €, non avendo
momentaneamente ottemperato ad una richiesta di pagamento (nella quale non
veniva fissato alcun termine perentorio, né veniva indicato il giorno in cui si
sarebbe tenuto il sorteggio per l’assegnazione dei loculi né, tanto meno,
l’avvertenza che il mancato pagamento avrebbe costituito causa di esclusione dallo
stesso), si ritrovano ora ad essere vittime dell’ennesimo illegittimo abuso da
parte dell’ufficio tecnico e dell’amministrazione Zacchia.
In base alla legge, invece, al sorteggio sono legittimati
a partecipare tutti coloro che avevano prodotto
istanza di concessione; il pagamento del canone, infatti, dovrebbe avvenire prima
del rilascio del provvedimento concessorio, stipulato
almeno con scrittura privata non autenticata, una volta completata e collaudata
l’opera: non si può infatti concedere un bene demaniale ancora in fase di
completamento, dal momento che la concessione di un bene ne presuppone
l’immediata disponibilità ed utilizzazione. Il sorteggio, quindi, è solo
propedeutico al rilascio dell’atto di concessione, e non occorre, perciò, il
pagamento del saldo per potervi accedere.
In tale vicenda, poi, si inserisce
l’avvenuta tumulazione di alcune salme nell’edificanda
ala del cimitero oggetto di concessione, che di certo non hanno partecipato ad
alcun sorteggio. Come è stato possibile autorizzarne
la sepoltura in una struttura non ancora completata, senza collaudo
strutturale, senza autorizzazione sanitaria, senza energia elettrica, con vie
d’accesso non perfettamente agibili e senza recinzione? Con quale criterio sono
stati individuati ed assegnati i loculi in cui tumulare tali salme?
Domande queste che bisognerebbe rivolgere all’assessore
Damiano Zona, ai responsabili dell’ufficio tecnico, ingegneri Bonacci Antonio e Izzo Tiziana, o
al direttore dei lavori, ingegnere Michele La Vedova:
probabilmente non otterrete alcuna risposta plausibile.
Una cosa è certa però: i cittadini sono stanchi dei
continui abusi di questa amministrazione e di una
politica fiscale vessatoria – quella posta in essere dall’assessore Izzo – che li accompagna “dalla culla alla tomba”; molti di
questi, riunitisi in comitati, hanno perciò preannunciato esposti alla Procura
su questo ennesimo scandalo, messo in atto da funzionari che stanno facendo
incetta di avvisi di garanzia; altri ancora hanno invece deciso di richiedere la
restituzione della prima rata della concessione, comprensiva degli interessi
maturati dopo tre anni di attesa.
Tutti, però, hanno iniziato il conto alla rovescia per
poter concedere, con il loro voto, l’eterno “riposo politico” ai componenti di
questa amministrazione, invitati senza esclusione alcuna ad assistere al
sorteggio dei loro successori.