LA DIA IN COMUNE, FA VISITA INASPETTATA AGLI UFFICI COMUNALI

            

Calvirisortanews, 15 maggio 2007

 

Redazione di Vito Taffuri

 

La direzione investigativa antimafia ‘in sigla DIA’ fa visita agli uffici del comune caleno. La notizia è di ieri ed è certificata dalla parola di un noto consigliere comunale che chiede (per motivi suoi) ed ottiene l’anonimato. Anche le sue dichiarazioni sono attonite.

 

Quale sarà stato il motivo principale di una visita così delicata? Che c’è dietro?

 

In attese delle risposte non rimane che percorrere il sentiero delle ipotesi. Non è facile aprire i ‘libri neri’ di Calvi Risorta ma, occorre farlo per forza, per capire.

 

La città s’interroga e di fronte al mutismo della ‘fortezza’ in cui pare essersi rinchiuso il sindaco Zacchia (che ormai preferisce parlare solo per bocca dei suoi numerosi addetti stampa…) qualcuno deve pur cercare di fornire una spiegazione plausibile.

 

E torniamo ai ‘libri neri’. Primo capitolo: le scorse elezioni, il plebiscito per il nuovo governino locale e soprattutto… l’interesse che suscitò in alcuni ambienti dopo i dubbi di strani appoggi ottenuti da frange poco raccomandabili del territorio.

 

Passò la bufera, passò il tempo ma nessuno ha saputo più niente. Nemmeno quelli che si aspettavano una risposta positiva, tipo: tutto in ordine, è tutto legale, non ci sono infiltrazioni trasversali o sponsor sporchi.

 

Di nuovo sui libri neri, saltando qualche decine di pagine minori, ecco il presunto scandalo delle giostrine. La Dia ci sta come i cavoli a merenda ma… mai dire mai in certi casi. Nessuna accusa preventiva, per amor di Dio.

 

Ma, come si fa a vedere sfilare gli agenti della direzioni investigativa sulla casa del popolo e non porsi certe domande.

 

In fondo quella casa non è di chi c’è adesso e ci sarà ancora per poco, ma della gente comune, del popolo caleno che merita una risposta.

 

E se la politica tace, allora ben venga la giustizia. Inutile sperare nei giornali, persino i più agguerriti o presunti tali, ora si servono per scrivere su Calvi di persone legate all’amministrazione comunale.

 

Alla faccia della credibilità ma se a scrivere è un congiunto di un pubblico amministratore oppure un libero professionista che ottiene e spera in nuovi incarichi, cosa puoi aspettarti di trovare sulla carta stampata?

 

Per finire. Nessuno spera che l’amministrazione comunale esca dalla cittadella in manette ma, per amor di giustizia verso il popolo sovrano, che sia fornita una risposta.

 

Che cavolo sta succedendo in Municipio? Per quanto ci riguarda, appena ne sapremo di più ve lo faremo sapere.

 

E i giornali? Sarebbe giusto che tornassero a fare informazione liberandosi dai portatori d’interesse.