L’antica
cattedra episcopale di San Casto, patrono di Calvi, torna per sempre in città.
L’antica
cattedra episcopale di San Casto, patrono di Calvi torna per sempre in
città. Era tornata già da qualche mese nell’antica Cattedrale Romanica ma
ora in occasione della settimana della cultura il presidente dell’Archeoclub, ha annunciato ufficialmente che la cattedra
resterà per sempre a Calvi Vecchia. Collocata sul lato
destro del presbiterio è considerata da molti critici d’arte, una delle più
rare e significative testimonianze della scultura
romanica in Campania.
Lo
straordinario trono di marmo è stato datato tra il XII e XIII secolo. Il sedile
è sorretto da due animali barbati, probabilmente si
tratta di due tapiri; mente due leoncini sono collocati alla base del trono,
come se fossero a guardia. L’intero manufatto appare chiaramente ispirato a
motivi e decori propri dell’arte islamica, arrivata in Campania
al seguito dei Normanni di Sicilia.
Anche il
magnifico pergamo, almeno nella decorazione musiva del frontale della cassa,
appare decisamente influenzato da modi di estrazione
islamica e bizantina. La cassa dell’ambone poggia su una massiccia lastra
marmorea nella cui parte mediana emerge una figura umana stilizzata. Il tutto
poggia su due leoncini stilofori, collocati su di una
predella marmorea.
La sedia si
trovava a Teano, dove era stata portata in passato; adesso sarà possibili
ammirarla nella cattedrale Romanica di Calvi Vecchia.
Intanto è partita la settimana della cultura anche a Calvi
Risorta con visite guidate al Teatro Romano, alla Cattedrale Mediovale e al Palazzo Baronale di Zuni.
Fino a domenica
20 maggio per tutta la settimana è possibile prenotare visite guidate per
vedere le risorse archeologiche culturali di Calvi Risorta.
La Soprintendenza ai beni archeologici si è occupata delle visite al Teatro:
informazioni a Antonella Tomei,
Angela Izzo e Nicolina Migliozzi; al palazzo Baronale
di Zuni e alla Cattedrale informazioni a Paolo
Mesolella, presidente dell’Archeoclub Caleno.
Più
di duemila gli eventi che sono in programma in tutta Italia. Nel corso della settimana dedicata alla cultura
musei, monumenti e siti archeologici statali saranno accessibili in forma del
tutto gratuita e sarà anche possibile fruire di una grande
varietà di iniziative.
Ecco la
descrizione di alcuni scritti storici del palazzo
baronale, le cui visite guidate sono in programma per domenica 27. Con decreto
del Ministro per i beni culturali ed ambientali il palazzo è stato dichiarato
di particolare interesse artistico ed è sottoposto a tutela. “… il portone di ingresso posto ad occidente - spiega il manoscritto -
porta in un ampio cortile circondato da mura.
Nel cortile
appare anche una grande meridiana. Sulla porta che dal
giardino porta al cortile c’è lo stemma della famiglia Zona (un arciere mentre
scaglia una freccia contro un cinghiale e, sotto, una banda zodiacale). All’interno: una cantina, due fruttiere, la dispensa e la selleria.
E questo è tutto il piano inferiore. A destra
nell’entrare dal portone, invece, c’è una scala nobiliare con la volta dipinta
dal celebre pittore Giuseppe Bonito nel 1759.
Tutti i dipinti
(sullo scalone, nella galleria e nelle 3 stanze da letto) sono molto simili a
quelli dipinti dallo stesso Bonito nella reggia di Portici, con la tecnica
pittorica del trompe-l’oeil: il cielo azzurro con
larghe pennellate rosa e le dame che si sporgono dai balconi tra vasi di
peonie, cedri e colombi, così reali da sembrare veri”.