IL TECNICO COMUNALE BONACCI DIMENTICA DI COLLAUDARE LE STRUTTURE PUBBLICHE DOPO I LAVORI DI COMPLETAMENTO E VENGONO CHIUSE

            

Calvirisortanews, 10 maggio 2007

 

Vito Taffuri

 

Nonostante il comune di Calvi Risorta chiudeva il campo di calcio a cinque, i giovani sportivi indisturbati continuano a giocare a calcetto.

 

La struttura sportiva in discussione si trova alle spalle della casa comunale, chiusa dopo una nostra inchiesta-denuncia giornalista, dove si segnalava la mancanza della certificazione di collaudo alla relazione di agibilità mai stilata dal tecnico comunale Bonacci, nonostante più volte richiesta.

 

Fino ad oggi, in ogni caso, nessuno è intervenuto a far rispettare il decreto di chiusura, emesso dallo stesso comune di Calvi Risorta, nemmeno la magistratura. Quindi, come sembra, dobbiamo aspettare prima che succeda qualcosa di grave, e poi sicuramente qualcuno interverrà.

 

A Calvi Risorta, non è l’unica struttura non collaudata alla conclusione dei lavori pubblici, progettata dall’ingegnere comunale Bonacci. Non dimentichiamo la nuova strada che da via Bizzarri, della frazione di Visciano, porta a via Baroni Sanniti, meglio definita “lottizzazione Milite”.

 

Anche qui mancherebbe sia la certificazione di collaudo, ecc… Fortunatamente però, in questo ultimo caso di cattiva gestione, in materia di viabilità, sembrerebbe che agli atti esisterebbe una relazione della polizia municipale, che invitava già circa un anno e mezzo fa, gli uffici preposti del comune di Calvi Risorta ad intervenire e non si capisce perché il comune non è mai intervenuto su tale segnalazione dei caschi bianchi.

 

Come sembra, nel frattempo qualcuno che abita nella zona, bene ha fatto, addirittura apriva nuovi accessi per accedere nelle proprie villette lungo la strada inagibile.

 

Insomma, in realtà è una strada che non potrebbe restare nemmeno aperta al traffico anzi, andrebbe subito chiusa e transennata fino a collaudo compiuto. Invece la struttura resta lì abbandonata e aperta al traffico regolarmente, senza che il comune prenda provvedimenti.