L’AFFARE
AUTOVELOX: SI, MA PER CHI?
Calvirisortanews, 04 maggio 2007
Vito Taffuri
Lo scorso 30 aprile il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2007. I consiglieri di minoranza,
durante la seduta, hanno segnalato le tante irregolarità e contraddizioni
presenti nel documento contabile, che manca
addirittura dei requisiti essenziali per la
sua legittima approvazione, vale a dire il pareggio finanziario.
Il bilancio è stato quadrato, in modo fittizio, con
entrate gonfiate per oltre 265.000,00 € (per ICI e TARSU), e con entrate per 350.000,00
€ che dovranno essere incassate attraverso il noleggio di due autovelox fissi,
che verranno installati, a giorni, uno sulla Casilina, all’altezza dello stabilimento edile di Roberto Izzo, e l’altro sull’Appia,
all’altezza del demanio di Calvi, area ex-Pozzi, e che saranno in grado di
monitorare contemporaneamente entrambi i sensi di marcia.
I gruppi di minoranza hanno evidenziato proprio
l’illegittimità della gara d’appalto per il noleggio degli autovelox, svelando l’affare
sotteso all’operazione. La gara, infatti, era di rilevanza comunitaria e,
pertanto, soggetta a precisi vincoli di pubblicità che sono stati del tutto
disattesi, visto che il funzionario tecnico, ing. Antonio Bonacci,
ha provveduto alla sola pubblicazione all’Albo Pretorio, per 15 giorni,
dell’avviso di gara.
Il capitolato d’appalto indica poi, con estrema ed
assoluta precisione, le caratteristiche tecniche che devono possedere le apparecchiature
da installare (che devono poter controllare contemporaneamente fino a tre
corsie in avvicinamento, anche se i tratti di strada da monitorare sono a due
corsie). Tali caratteristiche, se si effettua una
comparazione tra i vari modelli presenti sul mercato, sono peculiari del solo
modello denominato “Traffiphot III-SR”.
Questa previsione ha notevolmente ridotto il numero di
concorrenti che potevano legittimamente partecipare alla gara – disponendo di apparecchiature tecnicamente idonee –,
limitando la stessa ai soli distributori del modello “Traffiphot
III-SR”, che hanno anche l’esclusiva per determinate aree geografiche.
Tali indicazioni – molto probabilmente concertate ad arte
– hanno determinato la partecipazione alla gara di una sola società (“I.D.E.A. Luce” s.r.l., con sede in Pomezia), che si è
aggiudicata la stessa con un corrispettivo del 42,75% delle sanzioni riscosse.
In genere, gli aggi per questa tipologia di appalti vanno dal 10% al 25% delle somme riscosse e non
si giustifica in alcun modo il fatto che, a base d’asta, sia stato posto un
aggio del 45% senza nemmeno dare la necessaria pubblicità all’appalto.
La mancanza di concorrenza si è tradotta in un aggio del
42,75% per il solo noleggio e la manutenzione dell’apparecchio, mentre la riscossione
è affidata ad altra società. Non è la prima volta che il funzionario tecnico,
ing. Antonio Bonacci, agisce in tal modo.
L’Autorità per la Vigilanza sui LL. PP.,
con deliberazione n. 50 del 20/02/2007, ha infatti sancito l’illegittimità
della gara di appalto della pubblica illuminazione, aggiudicata al “Consorzio
GEA” – unica partecipante, a causa della mancanza di adeguate forme di
pubblicità previste per legge – e la conseguente illegittimità del provvedimento
definitivo di aggiudicazione.
Per di più, il funzionario non ha annullato il
procedimento già avviato – giungendo ugualmente alla stipula
del contratto – pur in presenza di pareri legali nei quali si evidenziavano le
violazioni commesse. Così come vengono aggiudicati,
dallo stesso funzionario, in maniera diretta e, comunque, quasi sempre senza
procedure ad evidenza pubblica, appalti di servizi, forniture e lavori, con risultati
deprecabili, proprio per mancanza di concorrenza (come l’acquisto dei giochi
installati nella villa comunale, ad un prezzo più che doppio rispetto a quello
di listino).
Le motivazioni ufficiali alla base dell’installazione
degli autovelox, sono quelle di mettere in sicurezza tratti di strada caratterizzati
da molteplici sinistri stradali, causati dall’eccesso di velocità e dalle
condizioni piano-altimetriche e di traffico.
Sul tratto di strada da sottoporre a controllo, però, il
numero di incidenti è praticamente nullo! Anzi,
paradossalmente, il punto di installazione
dell’autovelox (in discesa per chi procede nell’opposto senso di marcia)
potrebbe causare numerosi tamponamenti tra le autovetture che frenano
bruscamente per evitare di essere sanzionate. L’autovelox poteva e doveva
essere installato in punti molto più pericolosi – dove
effettivamente si sono verificati incidenti ed occorreva fare prevenzione – e
non, strategicamente, in un punto dove più alta è la probabilità di rilevare le
infrazioni, e dove maggiore è il lucro per la società.
La scelta politica, perciò, non è sicuramente
ricollegabile ad esigenze di tutela e sicurezza degli utenti della strada ma
solo alla necessità di fare cassa e pagare le indennità al sindaco e alla giunta,
come ammesso dallo stesso assessore alle finanze, Ermanno Izzo,
incalzato dalla minoranza durante il consiglio comunale del 30 aprile.
La scelta politica dell’amministrazione Zacchia è, quindi, già di per sé contraria al principio
informatore del Codice della Strada, che è la "sicurezza della
circolazione stradale" (articolo 1), e non certo l'interesse economico di
un privato o dello stesso ente pubblico; ma dietro tale scelta si nasconde
anche un ulteriore scandalo finanziario.
La società aggiudicataria, infatti, viene
remunerata con un aggio pari al 42,75% degli importi relativi alle sanzioni
riscosse. Per legge e per giurisprudenza consolidata, invece, il comune è
tenuto a retribuire la locazione con una cifra fissa, indipendente dal numero e
dall’esito delle infrazioni accertate, poiché è assolutamente illegittima la
previsione di un corrispettivo della locazione costituito da una percentuale
delle sanzioni incassate.
È necessario, infatti, che non possa verificarsi il benché
minimo sospetto di cointeressenza del privato affinché venga
fatto il maggior numero di verbali. Ma ciò avrebbe
impedito il “dirottamento di grossi fondi dal bilancio”.
Il costo di un Traffiphot
III-SR, infatti, a seconda degli accessori e delle
installazioni, varia da un minimo di 40.000,00 € ad un massimo di 70.000,00 €
(fonte: “Il Sole 24 Ore”, articolo del 23 aprile 2007 dal titolo “Autovelox
corre a noleggio”). Nella configurazione prevista dal comune di Calvi Risorta,
il costo è di circa 50.000,00 €. I due apparecchi noleggiati, dunque,
costerebbero 100.000,00 € in caso di acquisto
definitivo a titolo di proprietà.
Al fronte di tale costo, qualora dovessero realizzarsi le
entrate previste in bilancio, il comune dovrebbe corrispondere alla società “I.D.E.A. Luce” s.r.l., nell’arco dei 5 anni di durata dell’appalto, ben
1.120.087,35 €; se, come prevede il capitolato, il servizio venisse prorogato
per altri 5 anni, l’aggio corrisposto alla società sarebbe pari ad €
2.240.174,70. Avete capito bene: anziché acquistare al costo di 100.000,00 € i
due apparecchi, si è preferito noleggiarli per un corrispettivo di €
2.240.174,70, da erogare nell’arco di 10 anni ad una società che conseguirebbe,
così, un utile del 2.240%, mentre il comune non avrebbe nemmeno la disponibilità
degli apparecchi al termine dei 10 anni!!!
Il costo del noleggio è pari a 22 volte quello di acquisto, e aumenta con l’aumentare dei verbali riscossi.
È questo il modo di amministrare il danaro pubblico?
Fondi che dovrebbero essere incamerati per finanziare i servizi erogati dal comune
alla cittadinanza, finiranno nelle mani di una ditta privata, e speriamo solo
in quelle! È ormai chiaro che siamo di fronte ad un nuovo scandalo: da parte
della società vi è un enorme business su fondi pubblici vincolati,
irregolarmente corrisposti (avendo essa diritto solo ad un fisso per il
noleggio e l’uso dell’apparecchiatura, che dovrebbe aggirarsi sui 20.000,00 €
per anno, con riscatto a costo zero al termine dell’appalto), e da parte
dell’amministrazione vi è l’estremo tentativo di far quadrare un bilancio
prossimo al dissesto e pagare le indennità degli amministratori (e speriamo
solo quelle).
Nessun beneficio per i cittadini, invece, sia perché tra
aggi da corrispondere alla società di noleggio e a quella di riscossione, e fondi
da vincolare per legge, in bilancio transiteranno solo le briciole per finanziarie nuovi servizi, sia perché questo “fiume di denaro”
non porterà certo ad una riduzione della tassa rifiuti, confermata anche per il
2007 con un aumento del 40%. Ovviamente i consiglieri di minoranza hanno già provveduto a presentare esposti alle autorità competenti, e
l’amministrazione Zacchia potrebbe essere travolta da
nuove indagini penali che si aggiungerebbero alle numerose già in corso.