GEA E ZACCHIA: SCOPERTE LE CARTE, APPALTI CHE SONO PRIVI
DELLA CERTIFICAZIONE SOA
Vito Taffuri
Calvirisortanews, 09 aprile 2007
Il servizio ispettivo dell’Autorità di vigilanza di Roma
presenta il conto molto salato al comune di Calvi Risorta, retto
dal primo cittadino Giacomo Zacchia,
dopo la denuncia dell’imprenditore Raffaele
Parisi, che con un documento scottante, già
trasmesso alle autorità giudiziarie e soprattutto alla corte dei conti, ha
sconvolto la vita amministrativa nei giorni scorsi.
Stiamo parlando dell’affidamento del servizio al consorzio
GEA (Gruppo Energetico Abruzzese), incaricato per la pubblica illuminazione.
Come sembra, l’incarico è viziato da contrasti nel decreto legislativo 157/95,
che regola le forme di pubblicità in maniera di appalti
pubblici.
Meglio dire secondo l’autorità per
l’affidamento di gare pubbliche, come si legge nel documento inviato all’Ente
comunale. “la partecipazione
alla gara di un unico concorrente non ha certamente consentito un adeguato
confronto con il mercato con evidenti conseguenze sul valore di
aggiudicazione”.
Insomma il Sindaco Zacchia ha affidato alla Gea un appalto
che lo stesso consorzio non poteva aggiudicarsi, anche in considerazione del
fatto che la ditta non risulta iscritta nell’elenco
del Soa (società organismo di attestazione), come ha
rilevato in maniera secca e che precisa l’Autorità di vigilanza sui contratti
pubblici di lavori.
Nell’occhio del ciclone finisce anche l’ingegnere
Antonio Bonacci, responsabile
dell’ufficio Tecnico del comune di Calvi Risorta. Però c’e da dire che in un
primo momento Bonacci aveva revocato l’incarico alla GEA, dopo due pareri di
due diversi avvocati che costarono un occhio della fronte e che affermavano che
il contratto non aveva comunque rispettato il decreto
legislativo 157 del 95, ed altre postille del contratto nazionale.
Poi per motivi ancora poco chiari, lo stesso tecnico era
tornato sui suoi passi, lasciando nelle mani della ditta tutto l’affare miliardario
legato alla gestione delle risorse elettroniche e di energia
in generale.
L’autorità di vigilanza nei prossimi giorni invierà
probabilmente degli ispettori da Roma, che potrebbero
mettere davvero in crisi la maggioranza di Zacchia rea, secondo i documenti, di
aver svolto una gara senza avvisare altre ditte (esiste, infatti, un ricorso
inviato anche alla Procura della Repubblica, di Santa Maria Capua
Vetere, presentato dall’imprenditore Raffaele Parisi, che ha fatto uscir fuori lo scandalo).
Troppe incongruenze, troppe violazioni delle norme in
materia. Ora tocca a Bonacci e Zacchia dare spiegazioni sull’appalto miliardario.
Non sono le sole spiegazioni che dovranno dare per iscritto sia i vertici
politici e tecnici nei prossimi giorni ai giudici sammaritani,
in pentola bolle altro; come sembra, l’indagine riguardante la denuncia delle giostrine della villa comunale, presentata dai due gruppi
di minoranza, ha dato i primi frutti, qualcuno già ha ricevuto un avviso di
garanzia e rinviato a giudizio, qualcun altro non dorme sogni sereni perché
potrebbe essere tirato in ballo.