RIFIUTI: 7
ARRESTI TRA I QUALI C’E ANCHE UN CALENO, GIÀ AI DOMICILIARI
Vito Taffuri
Calvirisortanews, 03 aprile 2007
In parallelo agli arresti, la procura
napoletana, in collaborazione con la guardia di finanza di Napoli, ha
anche disposto il sequestro di 20 immobili nella disponibilità di Michele Orsi,
nonchè di quote societarie e 2 fabbricati di
proprietà di Giuseppe Diana 48 anni, imprenditore titolare insieme al fratello
di varie società operanti nel territorio di Mondragone,
complice dei fratelli Orsi nella truffa ai danni dello Stato e nelle estorsioni
ad altre imprese concorrenti per estrometterle dal mercato.
Il meccanismo messo in piedi dai fratelli Orsi (e che ha
coinvolto anche l'ex presidente del Consorzio Ce/4 Giuseppe Valente e il funzionario
Claudio De Biasio, ex direttore dell'eco quattro, quest’ultimo
di Calvi Risorta, entrambi ai domiciliari, in quanto
il gip per loro non ha ravvisato l'aggravante
dell'agevolazione del clan) era complesso e prevedeva l'interposizione fittizia
di alcune società, la vendita simulata di azioni di società per schermare l'assoluta
sproporzione delle prestazioni e delle somme ricevute a fronte di queste, oltre
che la normativa antimafia, il falso ideologico nei libri sociali del
Consorzio, la violazione di clausole contrattuali per l'alienazione di azioni a
nuovi soci.
Non dimentichiamo che alla ditta oggi sotto inchiesta, in effetti, gli fu conferito incarico
dall’amministrazione consiliare di Calvi Risorta, retta da Giacomo Zacchia, che
comunque allora ebbe il piede fermo, per l’assegnazione della raccolta dei
rifiuti, a tutti i costi agli Orsi, senza nemmeno interpellare altre ditte che
si occupavano di rifiuti, e che allora sembrerebbe ci costò per tre mesi,
diverse migliaia di euro, per poi comunque passare il servizio di nuovo al
consorzio.
Insomma, la scelta fu un fallimento politico
dell'amministrazione civica calena, e come evidenti i fatti giudiziari, oggi ci
hanno dato ragione, delle scelte della giunta Zacchiniana.