TRIBUTI IN
PRESCRIZIONE: IL COMUNE BATTE CASSA, I CITTADINI RICORRONO AL TAR CAMPANIA
Calvirisortanews, 22 marzo 2007
Vito Taffuri
Ne parlavamo solo un mese fa. Il comune di
Calvi Risorta, ha fatto recapitare l'altro giorno ai duecento evasori fiscali,
il canone idrico 2001, andato ormai abbondantemente in prescrizione già lo
scorso 31 dicembre 2006.
Non dimentichiamo che i conti della casa comunale di Calvi Risorta, retta dal sindaco Giacomo Zacchia, sono in rosso, perciò bisogna farli quadrare, dice
Fabozzi.
In effetti 85.000,00 euro farebbero proprio
comodo, giacché non c’è un centesimo per gli interessi moratori all’Enel che ammontano a ben 7.434,40 euro e infine per i 2,8
milioni di euro di fatture inevase verso enti e privati, che da qualche tempo
stanno bussando cassa inutilmente.
Quindi, non fatevi ingannare “inviate le
cartelle pazze, al mittente” afferma il consigliere d’opposizione Giovanni Marrocco, anzi, recatevi da un
legale e denunciate l’eventuale irregolarità. Continua Marrocco “hanno avuto
quattro mesi di tempo per recuperare il canone idrico 2006 e solo per la loro
incapacità di gestione politica, hanno fatto in modo di mandare prima in
prescrizione il tutto, poi chiedendo il rimborso!!!”
Insomma, se ci si pensa, sono cose da pazzi e solo a Calvi Risorta accadono, come sembra.
Conclude Marrocco “non dimentichiamo che
nonostante l’ex responsabile dell’ufficio economico finanziario dr. Ventriglia aveva svolto tutte le attività preliminari
(caricamento di migliaia di ricevute di versamento,
elaborazioni dei morosi e prescrizione della lettera di sollecito), come da
nota n. 607 del 18/01/2006, si trattava solo di stampare e inviare i solleciti”.
Purtroppo per volontà del sindaco Zacchia, il dr. Gennaro Ventriglia, venne licenziato in tronco a settembre 2006 e perciò le cartelle
restano sul tavolo del primo cittadino, ma soprattutto non si capisce perché
l’amministrazione civica Zacchia, congelò i pagamenti fino allo scorso 31
dicembre 2006, e così mandandole in prescrizione.
A distanza di circa tre mesi, abbondantemente fuori
termini, hanno inviato le bollette da pagare ai cittadini usando lo stesso
metodo come fu fatto, con il nuovo cimitero che in
effetti, ancora non è stato consegnato, nonostante saldato dagli acquirenti da
tempo.
Insomma, per la loro incapacità politica, i cittadini
dovranno essere sotto posti a un ingiusto procedimento
legale e moroso, che ormai non ci sono più né i termini legali, né certamente
le condizioni di procedere. Ma, quello che e più grave
e che, la procedura è stata sbagliata dal segretario comunale Tartaglione, il quale
dovrebbe essere il garante dell’applicazione delle leggi.