PICCOLI COMUNI CAMPANI OFFESI E UMILIATI

 

Informazione Campania, 28 febbraio 2007  

 

Il Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni italiani esprime sentimenti di grande preoccupazione e disagio per le scelte messe in campo dalla Regione Campania in merito al Documento Strategico per il Programma Operativo dei finanziamenti europei dal 2007 al 2013.

 

Con quel documento aumenteranno le differenze già notevoli tra aree interne ed aree costiere. La prima grave difficoltà viene dalla scelta arrogante ed indiscriminata che prevede la possibilità di presentare documenti strategici solo a comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti per poter accedere al 40% del totale delle risorse regionali.


Una scelta venuta fuori senza una preventiva discussione e partecipazione delle comunità locali, dimenticando che all’Obiettivo 1 appartiene tutto il territorio regionale. Su un totale di 522 comuni solo per 18 è possibile accedere ai finanziamenti corposi.

 

Per tutto il resto, cancellati con un colpo di spugna. Per l’Irpinia, il Sannio e Terra di Lavoro il nulla assoluto, il declino irreversibile.

 

“Ancora una volta le piccole comunità locali vengono offese ed umiliate – afferma il Portavoce del Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni italiani Virgilio Caivano – da una logica fredda ed arrogante che privilegia i grandi numeri.

 

Assistiamo ad un rigurgito di freddo, autoritario ed inaccettabile centralismo burocratico che offende le modifiche costituzionali e soprattutto la pari dignità delle autonomie locali.

 

Altro che federalismo previsto dalla sgangherata riforma del Titolo V della Costituzione, qui siamo alla dittatura più dura sull’utilizzo delle risorse comunitarie, le ultime per le aree meridionali dell’Obiettivo 1” – conclude il Portavoce del Coordinamento dei Piccoli Comuni.