Comuni contro la Regione: no al dimezzamento dei presidi di guardia medica

 

Il Mattino, 27 febbraio 2007  

 

È in atto una vera e propria rivolta dei sindaci dell’Agro caleno, in particolare dei Comuni che fanno parte del distretto sanitario 41 dell’Asl Ce 2. Lo scopo della protesta è quella di evitare la soppressione di uno dei due presidi di guardia medica esistenti sul territorio di Sparanise e su quello di Pignataro Maggiore.

 

I primi cittadini di Sparanise, Pignataro, Calvi Risorta, Rocchetta e Croce, Giano Vetusto, Camigliano e i tre commissari prefettizi che si occupano della gestione del municipio di Pastorano, si sono riuniti e hanno deciso di chiedere un incontro urgente con i vertici dell’Azienda sanitaria locale per bloccare il provvedimento della Regione che prevede l’esistenza di un solo presidio nell’ambito di un distretto.

 

Nel corso della conferenza dei sindaci, tenutasi nell’aula consiliare del comune di Sparanise, è stato redatto un documento che sarà sottoposto all’attenzione degli organi competenti già il prossimo 6 marzo, in un secondo summit al quale parteciperà anche il responsabile del distretto sanitario.

 

L’utenza di entrambe le guardie mediche è vastissima (si parla di un ambito di circa novemila abitanti per sette territori comunali) e, secondo i sindaci, la soppressione di uno dei due ambiti sanitari potrebbe provocare enormi disagi.

 

Problemi che per il primo cittadino di Pignataro Maggiore esistono già per altri motivi: «Siamo stati già abbastanza bistrattati finora - dice Magliocca - basti pensare alla mancata attivazione di alcuni servizi sanitari di primaria importanza che erano stati a pià riprese promessi agli operatori del presidio di Pignataro Maggiore; in molti casi bisogna addirittura recarsi a Capua, in un altro distretto, per beneficiare di servizi che dovrebbero essere invece presenti nella mia città e a Sparanise.

 

Per questa ragione, e parlo anche a nome dei miei colleghi degli altri Comuni interessati, ci opponiamo fermamente alla decisione della Regione Campania».

 

Magliocca ha anche sottolineato che «tenere in vita due presidi sanitari come quelli di Pignataro Maggiore e Sparanise non significa avere costi aggiuntivi».

 

E su questo punto il primo cittadino precisa come anche i locali in cui garantire i servizi non gravino per quello che concerne le spese di gestione.

 

«Le guardie mediche - aggiunge - sono ubicate in locali municipali e quindi sulla Regione non pesano neppure le spese relative alla fornitura della semplice energia elettrica». Anzi, precisa ancora Magliocca, «dirò di più, perché oltre a chiedere di tenere in vita entrambe le strutture, invocheremo anche l’attivazione dei servizi primari che attualmente non ci sono».

 

In attesa di un incontro chiarificatore con il responsabile del distretto sanitario numero 41, il coordinamento dei primi cittadini resta fermamente deciso nel portare avanti la richiesta di non far chiudere uno dei due posti di guardia medica presenti tra Pignataro Maggiore e Sparanise.

 

Si preannuncia una vera e propria battaglia che vedrà disputare il prossimo round all’inizio del mese prossimo per trovare una soluzione al caso sollevato dai sette primi cittadini.