Calvi, si indaga su alcuni appalti. Il sindaco: più forze
dell’ordine
GIUSEPPE BORRELLI
Il Mattino, 09 febbraio 2007
Calvi Risorta
Nuovo tentativo di effrazione
la scorsa notte nei locali della scuola elementare «Don Milani»
mentre il sindaco Giacomo Zacchia, dopo l’assemblea pubblica di domenica scorsa,
chiede che venga rinforzata la presenza delle forze
dell’ordine sul territorio caleno.
Non è la stessa emergenza criminalità
che sta attanagliando l’intera regione da qualche mese, ma a Calvi certamente
esiste un problema legato al vandalismo che sta flagellando la comunità con
manomissioni e sabotaggi alle strutture comunali e ai servizi pubblici
essenziali.
Non è servita, dunque, la pubblica
assemblea indetta dall’amministrazione comunale nella quale il primo cittadino
ha fatto appello a tutti i residenti perché aiutino le forze dell’ordine e le
istituzioni a vigilare sulle opere pubbliche e sul territorio.
Insomma, chi sa o ha visto qualcosa, è
invitato a segnalare e fornire indicazioni agli inquirenti perché sotto attacco
sono beni e servizi pubblici.
A pochi giorni di distanza, infatti, si
è verificato un nuovo tentativo di forzare gli accessi delle scuole e di
immettersi nei locali, anche se secondo alcuni potrebbe trattarsi di una effrazione non riuscita, avvenuta già prima di domenica.
Fatto è che sono stati trovati evidenti
segni di tentativi di effrazione alle porte del plesso
scolastico.
Ma questo ennesimo
rinvenimento, dopo la folle notte di giovedì scorso, quando i vandali hanno
sabotato la piscina comunale, l’edificio polivalente e addirittura un motore di
pompaggio dell’acquedotto comunale.
Successivamente si è poi
registrato l’appello dell’amministrazione comunale che ha richiesto più unità
delle forze dell’ordine per meglio vigilare sul territorio.
«Arrivare fino a mettere le mani nei meccanismi
dell’acquedotto comunale - dice Zacchia - significa
che il prossimo passo sarà quello di intaccare le stesse forniture di acqua che arriva nelle nostre case».
L’attacco alle strutture comunali della
notte di giovedì scorso fa registrare un «salto di qualità»
dei vandali, i quali, con una perizia tecnica davvero singolare, sono arrivati
a inserire della benzina nei fili della corrente elettrica che alimenta la
piscina fino a tre metri di profondità nel tentativo, fortunatamente non
riuscito, di appiccare il fuoco all’intera struttura.
Quindi hanno
asportato la caldaia dell’edificio polivalente e hanno danneggiato il pozzo in
località «chiesa vecchia».
Gli investigatori per ora non si
sbilanciano. Accertamenti sono in corso soprattutto in
relazione all’assegnazione di alcuni appalti che riguarderebbero
l’esecuzione dei lavori e la manutenzione di impianti pubblici.
Gli inquirenti parlano inoltre di «mani
esperte»: il che vuol dire che chi ha agito conosceva perfettamente i
meccanismi e come intervenire.