Nuova sfiducia all’Idrico: intese a rischio

 

GIOVANNI DE STASIO

 

Il Mattino, 12 gennaio 2007

 

In una prima richiesta si erano limitati solo alla sfiducia nei confronti del presidente Maria Letizia (Fi) e del consiglio di amministrazione del consorzio idrico di estrazione di centrodestra, ora i sindaci del centrosinistra sono andati oltre chiedendo la revoca del presidente dell'assemblea Americo Porfidia (sindaco di Recale e leader dell'Italia dei Valori) e nomina del nuovo presidente sempre dell'assemblea; poi la revoca del consiglio di amministrazione e revoca del presidente del consiglio di amministrazione; e successivamente nomina nuovi componenti del consiglio di amministrazione, nomina nuovo presidente del consiglio di amministrazione e nuovo vice presidente.

 

Il documento è stato consegnato ieri mattina al presidente dell'assemblea Porfidia e per conoscenza al prefetto di Caserta Carlo Schilardi dal sindaco di Carinola Pasquale Di Biasio, designato nuovo presidente dell'esecutivo dell'idrico da tutto il centrosinistra.

 

I sottoscrittori del documento? Eccoli: Amministrazione provinciale di Caserta (il maggiore socio con il 30 per cento delle quote), i sindaci di Villa Literno Enrico Fabozzi, di Carinola Pasquale Di Biasio, di CALVI Risorta Giacomo Zacchia, di Sant'Arpino Giuseppe Savoia, di Carinaro Mario Masi, di Raviscanina Ermanno Masiello, di Roccamonfina Ludovico Feole, di Valle Agricola Fernando Pezza, di Castel Morrone Aniello Riello, di Macerata Campania Luigi Munno, di Sessa Aurunca Elio Meschinelli, di San Marcellino Luigi Bocchino, di Orta di Atella Salvatore Del Prete, di Vairano Patenora Massimo Visco, di Villa di Briano Raffaele Zippo, di Francolise Andrea Russo, di Conca della Campania Domenico Cinquegrana, di Castel di Sasso Nunzio Valentino e di Marcianise Filippo Fecondo. Tutti i sindaci sottoscrittori, nella qualità di componenti del consorzio idrico di Terra di Lavoro, esprimono congiuntamente la maggioranza (oltre il sessanta per cento) delle quote (complessivamente 685) in senno all'assemblea consortile.

 

I sindaci chiedono «al presidente dell'assemblea Americo Porfidia, domiciliato per la carica nella sede legale del consorzio idrico di Terra di Lavoro, di provvedere ai sensi di legge e di statuto alla convocazione dell'assemblea secondo le modalità stabilite dall'articolo 9 dello statuto inserendo all'ordine del giorni le revoce e le nomine sopraindicate».

 

Ma, intanto, il presidente Porfidia aveva già riconvocata per il prossimo 25 un'assemblea precedentemente andata deserta per mancanza del numero legale sul bilancio di previsione.

 

Per cui i sindaci del centrosinistra chiedono al presidente Porfidia di voler «valutare l'opportunità di inserire i detti argomenti, con ordine del giorno integrativo, nel rispetto della disciplina statutaria, nella seduta dell'assemblea consortile già convocata presso la sala riunioni del consiglio provinciale per la prossima data del 25 alle 9».

 

Porfidia accederà a tale richiesta? «Valuterò - dichiara Porfidia - la richiesta, mi consulterò con un amministrativista e poi deciderò».

 

Ma il presidente Porfidia di cui si chiede - ed è il fatto nuovo in questa telenovele dell'idrico - la sfiducia accederà alla richiesta dei suoi carnefici»? Una cosa è certa se non si procederà ora ad una ordine del giorno integrativo, dovrà poi, per legge, convocare una nuova seduta entro 20 giorni dalla ricezione del documento.

 

Vedremo come andrà a finire questa intricata vicenda che ha visto la nomina di quattro presidenti, di cui due di assemblea (Porfidia e Fabozzi) e due di consiglio di amministrazione (Letizia per il centrodestra e Di Biasio per il centrosinistra). Ma è chiaro che il nodo è squisitamente politico, specialmente dopo il governo bipartisan eletto al GeoEco che doveva assurgere a "modello" per tutti gli enti.