Sparanise saluta il maestro Carcaiso

 

ERNESTO PERRONE

 

Sparanise

 

Il Mattino, 02 gennaio 2007

 

Chiude stasera a Sparanise, dopo un’esposizione durata per tutto il periodo natalizio, la personale del pittore Giuseppe Carcaiso, poliedrico artista che, pur avendo riscosso molti consensi di critica e di pubblico presso alcune delle principali gallerie italiane (Roma, Milano, Napoli ed ultimamente Isernia e Rimini) ed estere (soprattutto negli Stati Uniti, come a Rochester e Aliquippa dove ha una esposizione permanente), ha conservato verso il suo paese d’origine un legame assai profondo manifestatosi con un’attenzione costante ai suoi valori, alle sue tradizioni e alla sua storia.

 

La mostra, tenutasi al corso Matteotti, ha riscosso, come è capitato in tante altre occasioni, un grande successo di visitatori e di estimatori.

 

Il segreto di questo costante esito favorevole, riconfermato anche stavolta, sta tutto nell’originale mix di nostalgia per le atmosfere e gli angoli più suggestivi di una Sparanise che non c’è più e di un disagio esistenziale dagli orizzonti e dalle prospettive cromatiche più globali ed universali.

 

Dunque, da un lato, l’autentica “passione” per la sua terra natìa, alla quale Carcaiso ha dedicato anche apprezzati studi di ricerca storica, di cui sono espressione i tanti angoli e personaggi caratteristici che l’artista «fotografa» sulla tela; dall’altro, la ricerca delle atmosfere e delle malinconie del crepuscolo, inteso quale metafora di una struggente stagione dell’anima dove il richiamo del passato viene vissuto in una condizione di drammatica solitudine.

 

Da qui una pittura onirica e metafisica, dai suggestivi e simbolici colori e forme, i cui temi dominanti si rifanno, in realtà, alle angosce della vita quotidiana che trova un concreto riflesso nello spaccato dell’amarcord sparanisano.

 

Un appuntamento che si rinnova ma nella qualità e nella testimonianza.