Festa per Angelo Damiano, medaglia d’oro a Tokio

 

GIAN PAOLO PORRECA

 

Il Mattino, 14 dicembre 2006

 

Domani,forse, sarà il tempo giusto per Nicola D' Andrea, il neoprofessionista di San Nicola la Strada.

 

Ma intanto, in attesa del nuovo, il ciclismo casertano continua a fare fulcro sul suo passato, su quell'animo robusto che ne è stato crogiuolo per tanti anni.

 

E così, in ossequio ad una tradizione spontaneamente estesa ai ciclisti d'antan della Campania intera, nei giorni scorsi all'Agri Park di Ruviano, con lo spirito disposto ancora allo sprint oltre che alla boutade, per festeggiare Angelo Damiano, la medaglia d'oro nel tandem alle Olimpiadi di Tokyo '64, si sono rivisti Giuseppe Mauso, una tappa del Giro di Sicilia del '57 ed un criterium a Napoli, che oggi l'oro al Tarì lo commercia, Antonio Cardinali, campione italiano master ciclocross, Antonio Curci, campione italiano su pista, i tre fratelli Marzaioli - Amedeo, Alberto, Vincenzo -, una sorta di dinastia Pettersson in Terra di Lavoro...

 

E sotto la regia di Giuseppe Coppola, un ex-azzurro dilettanti cui sarà sempre dovuto un passaggio al professionismo, attento coordinatore dell'evento, c'erano pure protagonisti del ciclismo puro, da Antonio Minieri a Michele Tufano, da Giovanni Di Giacomo ad Antonio Donnarumma, da Antonio Pagano a Gennaro Rossano, da Andrea Della Peruta a Giovanni Auriemma.

 

L'incontro ha avuto anche un intenso preludio religioso, in sintonia con quella vocazione pia che è propria del ciclismo, con la benedizione impartita da Don Ovidio Del Rio, un giovane prete colombiano da un paio d'anni parroco di Ruviano.

 

Il prossimo appuntamento è fissato per l’11 febbraio a Casertavecchia in concomitanza con il Borgocross.

 

E per allora è giusto lanciare un tam-tam agli assenti di vaglia: Mario Acconcia, da Recale, amico di Bartali, ed innanzitutto Luigi Mele, da CALVI Risorta, per primi.

 

Per chiedere a quest'ultimo, per inciso, se ha mai più incontrato quell' Altig minore, Willy, che l'unica volata giusta la sfoderò proprio contro di lui, a Milano, l'ultima tappa del Giro '64.