VILLA DI PETRULO: BUFERA SUI GIOCHI

 

CALVI RISORTA

 

(Alber­to Montagna)

 

Corriere di Caserta, 11 dicembre 2006

 

Infuria la polemica sull'acquisto e posa in opera dei giochi per i bambini nella villa comuna­le di Petrulo.

 

Da una parte, il responsabile dell'ufficio tec­nico ing. Antonio Bonacci e dall'altra, tutti i consiglieri di opposizione decisi a conti­nuare questa battaglia fino a quando non sarà fatta com­pleta luce sui sospetti che si addensano su un'operazione finanziaria che sa dell'incre­dibile; il consigliere di mino­ranza Giovanni Marrocco, afferma che questa volta la maggioranza che sostiene il Sindaco Giacomo Zacchia, è caduta sulla classica buc­cia di banana e l'ex sindaco Antonio Caparco, va giù ancora più duramente.

 

Mar­rocco ha dichiarato che qual­cuno è stato sorpreso con le dita nella marmellata. Con una circostanziata denunzia trasmessa alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, alla Questura, alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri, alla Prefettura ed alla Corte dei Conti, gli otto consiglieri di opposizio­ne Nicola D'Onofrio, Mas­simo Taffuri, Casto Geremia, Giovanni Marrocco, Antonio Caparco, Gaetano Capuano, Claudio De Biasio ed infine Amedeo Mar­tino, sostengono che la pro­cedura adottata per l'acqui­sto dei giochini sarebbe del tutto irregolare ed illegitti­ma, in quanto l'approvvigio­namento, che sarebbe dovu­to avvenire ordinariamente tramite la Consip, essendo stato effettuato l'acquisto in via autonoma, avrebbe dovuto rispettare i parametri dì convenzione, fissati dal minor prezzo derivante dalla trattativa privata rispetto a quello praticato dalla Con­sip.

 

E ciò non è stato, perché nel catalogo Consip i prezzi sono inferiori a quelli prati­cati a trattativa privata. Le stranezze, a detta dei consi­glieri di opposizione, però non si fermano qui.

 

Nell'e­sposto si dice anche che furono invitate a presentare le loro offerte tre ditte: la Tecnopolimer srl di Piedimonte di Sessa Aurunca, la Grem sas di Martina in pro­vincia di Lecce e la Arte Plast sas di Gerenzano in provincia di Varese, e la logica conseguenza portò alla presentazione di una sola offerta proveniente dalia società di Sessa Aurun­ca, con la prevedibile autoe­sclusione delle altre due, che data la lontananza, non ave­vano probabilmente alcun interesse ad impegnarsi nella fornitura, trasporto e posa in opera di una piccola quantità di beni, a causa dei costi accessori che avrebbero dovuto sostenere, notevol­mente superiori rispetto a quelli della ditta con sede a pochi chilometri da Calvi Risorta.

 

Ancora più strana appare la richiesta di offerta formulata alle ditte, non chiedendo esse informazioni sul prezzo a base d'asta. L'arma dei carabinieri della compagnia di Capua, retta dal capitano Francesco Conte, già ha sentito i consi­glieri d'opposizione, per il momento i militari non fanno trapelare alcuna indiscrezione dell'indagine in corso.