L’antica Cales
diventa un documentario
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta
Il Mattino, 05 dicembre 2006
Arriveranno le telecamere della
piattaforma satellitare Sky a filmare le
testimonianze e i siti archeologici dell’antica Cales.
Si chiama, infatti, «Tesori nascosti»
il documentario filmato che sta producendo una società collegata ai canali di
proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch.
La troupe si tratterrà per circa
quattro giorni sul territorio con lo scopo di riprendere le tracce
dell’antichità calena.
Tra queste il teatro romano, l'antico
pontile etrusco detto anche ponte delle monache, i canali di irrigazione
sotterranei di fabbricazione etrusca - meglio conosciuti come pozzole di Palombara, il castello aragonese
e la cattedrale romanica.
Tanti soggetti da filmare, dunque, ma
anche altrettante storie di degrado e di abbandono da
raccontare, come quella della croce che san Pietro appose nel suo viaggio verso
Roma e che ora è ricoperta dalla spazzatura.
Segnali di ripresa, seppur timidi, poi,
vanno registrati negli sforzi compiuti dalla sovrintendenza che ha riportato
alla luce il teatro romano mentre l’amministrazione comunale, dal canto suo,
sta appaltando un maxi-finanziamento di 750 mila euro per l’area medioevale.
Siamo di fronte ad un tangibile segno
di ripresa e di rinato interesse del circuito mediatico
globale rispetto al patrimonio archeologico caleno
dopo la grande mobilitazione culturale degli anni Ottanta, che portò
addirittura gruppi di archeologi norvegesi e svedesi a sondare i suoli caleni,
o le telecamere della Rai a filmare la kermesse CALES
2000.
Sempre
troppo poco, in ogni caso, rispetto a quanto servirebbe concretamente. Il tutto
per riportare in auge la memoria di quella CALES che arrivò, in
passato, a contare su un agglomerato urbano di ben 80 mila abitanti.