Piscina, esposto sull’appalto

 

Lettera con firma falsificata denuncia brogli. Zacchia: basta calunnie

 

GIUSEPPE BORRELLI

 

Calvi Risorta

 

Il Mattino, 29 novembre 2006

 

«Il corvo» ha presentato un altro ricorso, questa volta con una firma, con tutta probabilità falsa, di un consigliere comunale di minoranza, per cercare di far chiudere la piscina comunale.

 

E anche stavolta qualche ente sembra avergli dato retta, ma il sindaco Zacchia ora annuncia querele. Dopo che una innumerevole serie di ricorsi, alcuni anonimi altri con firma falsificata, ha fatto in modo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri bloccasse temporaneamente il primo progetto di servizio civile realizzato dal Comune di Calvi, impedendo a sei giovani del posto di poter lavorare; ora è l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha chiesto all’amministrazione comunale documentazioni sulla gara d’appalto e l’assegnazione della piscina comunale.

 

Lo scritto che ha determinato l’avvio della procedura reca la firma di un consigliere comunale di minoranza; ma sembrerebbe essere difforme da altre sottoscrizioni dello stesso consigliere che peraltro sembra averne disconosciuto la paternità e ha pubblicamente affermato di essere del tutto estraneo alla vicenda.

 

Durissimo lo sfogo del sindaco Giacomo Zacchia: «Vorrei che le istituzioni fossero altrettanto attente sulle nostre denunce contro i misteriosi furti alle strutture e alle suppellettili della piscina - ha sottolineato - alla nuova ala del cimitero, e ad altre opere pubbliche. Vorrei inoltre che qualcuno ascoltasse le nostre denunce su manifesti anonimi e volantini pieni di minacce, intimidazioni e calunnie - continua il primo cittadino - Invece sembra che gli enti preposti siano disposti solo a dare ascolto a ricorsi anonimi o con firme false che tentano di bloccare tutto quanto di positivo si sta facendo per la collettività. Ora che nei prossimi mesi apriremo lo stadio, l’edificio polivalente e la sede della Protezione civile, dovremo aspettarci la solita trafila di furti, minacce e calunnie: noi reagiremo con i rimedi di legge e per questo anche stavolta quereleremo questo nemico dei cittadini che vuole far chiudere una struttura pubblica che sta dando lustro e sviluppo alla nostra comunità».

 

Secondo quanto risulterebbe dagli atti, sia la procedura d’appalto che l’assegnazione della piscina non sarebbero viziate da alcuna illegittimità, visto che lo stesso bando di gara pare sia stato utilizzato da molti altri comuni come modello.

 

Ma in paese comincia ora a serpeggiare la psicosi del «corvo» e delle sue anonime denunce.