Otto famiglie da sfrattare: Bagarre politica

 

GIUSEPPE BORRELLI

 

Calvi Risorta

 

Il Mattino, 12/11/2006

 

Sta suscitando forti polemiche la presa di posizione del gruppo consiliare misto, composto dai consiglieri D’Onofrio, Geremia e Taffuri, palesata nel consiglio comunale di venerdì scorso.

 

Oggetto di discussione un’interrogazione sulle risoluzioni adottate dalla maggioranza per eseguire la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che nel 2005 ha decretato lo sfratto delle otto famiglie che abitano le case popolari di via Carcieri.

 

Secondo i tre consiglieri, infatti, l’amministrazione dovrebbe attenersi al dettame dall’autorità giudiziaria ed eseguire lo sfratto multiplo. Ma la maggioranza guidata dal primo cittadino Giacomo Zacchia prende tempo e, prima di intraprendere qualsiasi azione, intende cercare una soluzione che garantisca da un lato il rispetto della legalità, e dall’altro la tutela dei nuclei familiari coinvolti nella annosa questione.

 

«Non appena venne emanata la sentenza - afferma il primo cittadino - questa amministrazione ha immediatamente convocato una conferenza dei servizi con tutti i capi settore della struttura comunale, compreso il collegio dei revisori dei conti, per cercare di trovare una metodica d’azione che possa coniugare le molteplici istanze presenti in questa vicenda».

 

Intanto in risposta al quesito dei consiglieri Taffuri, Geremia e D’Onofrio, l’assessore al Bilancio Ermanno Izzo propone: «Convochiamo un consiglio comunale ad hoc per discutere dell’argomento, per valutare se almeno su di una questione tanto importante sotto l'aspetto sociale si possa marciare compatti tutti, maggioranza e opposizione, per adottare una linea di condotta che sia unanime».

 

Intanto il consiglio comunale caleno si è diviso anche sulla richiesta di un comitato di erigere una statua raffigurante Madre Teresa di Calcutta nella lottizzazione San Nicola.

 

Dall’opposizione assenso formale all’iniziativa ma diniego sostanziale.