SOLDI DI
ZACCHIA AI DISABILI: MARROCCO E CAPUANO PROPONGONO, IZZO RIFIUTA
CALVI RISORTA
(Vito Taffuri)
Corriere di Caserta, 12/11/2006
Venerdì scorso in Consiglio Comunale la
minoranza ha mostrato grande senso del dovere istituzionale, infatti, il Gruppo
Misto retto da Giovanni Marrocco e
quello di Gaetano Capuano, hanno proposto di destinare il trattamento di
fine mandato del sindaco Zacchia a favore dell'associazione Pro-Disabili.
I gruppi consiliari citati esprimevano, infatti, la vicinanza ai soggetti
diversamente abili, mostrando la propria solidarietà
proponendo di destinare la consistente somma, per eseguire opere a
favore delle persone disabili, prelevandola dalle tasche di chi, come Zacchia,
non ne ha bisogno per sua fortuna.
La maggioranza compatta ha, invece, espresso parere contrario,
ritenendo che non andava toccata assolutamente quella
cifra destinata al sindaco, giustificando tale posizione con l'impegno della
maggioranza stessa di destinare fondi per il futuro a favore dei disabili.
Non era meglio stabilirlo già venerdì in Consiglio di modo che la
cifra sarebbe già stata a disposizione dell'ufficio tecnico del comune per eseguire
i primi lavori?
Ermanno Izzo ha voluto salvaguardare le apparenze parlando di un futuro impegno
per soggetti diversamente abili, però deve spiegare alla cittadinanza tutta
come mai per il paese non si vedono le barriere architettoniche abbattute?
E come mai la cifra da sempre destinata a ciò non se ne
conosce ancora la reale destinazione?
Per la pessima figura fatta da Zacchia ed Ermanno Izzo vi forniamo delle conclusioni, attraverso la voce dei
capogruppo Marrocco e Capuano: ”I soldi del sindaco non si toccano; la
collaborazione della minoranza non si vuole, nemmeno quando questa è di aiuto
a fasce sociali deboli; Ermanno Izzo vuole fare la politica sociale a
chiacchiere, accompagnate da pacche sulla spalla"
Durante lo stesso Consiglio si è evidenziato, inoltre, un
ennesimo dato negativo: i conti del comune
sono in rosso e, a quanto pare, tale situazione non è da addebitare
alla vecchia amministrazione, come ha confermato il Collegio dei Revisori.