IL BOLLETTINO DELLA
CRISI
ANTONIO PASTORE
Si riaprono, anche se per un solo giorno, le
porte de «Lo Uttaro», il
sito di trasferenza del consorzio Ce3. Ieri
pomeriggio un’ordinanza del commissario straordinario autorizzava uno sversamento complessivo di 250 tonnellate una tantum, suddiso in parti proporzionali ai vari centri.
A Caserta sono toccate 60 tonnellate, poca cosa
se si pensa che sui camion dell’azienda - dopo l’operazione «strade pulite» -
ormai sono stipate 960 tonnellate di immondizia, ma
pur sempre qualcosa, considerando che nel frattempo il capoluogo ogni giorno
conferisce al Cdr le sue 100-110 tonnellate (il
calcolo a Santa Maria per la verità è settimanale, la
quantità spettante a Caserta da lunedì a sabato compreso è 600 tonnellate, se
si sfora si abbassa l’eventuale quota straordinaria della domenica).
La buona notizia è che l’impianto sammaritano funziona a pieno regime, tanto che domenica
scorsa ha accolto anche 250 tonnellate dall’Acsa (che
sono appunto quelle che consentono di scaricare in queste ore a Lo Uttaro una quantità uguale da
parte dei Comuni), quella cattiva è che ancora non si sa quando arriveranno i bilici di Bertolaso (gli unici
che, trasferendo altrove i rifiuti, fanno veramente «spazio» per lo smaltimento
straodinario).
Nel frattempo prende posizione il Coordinamento
delle Associazioni Casertane. «Seppure la situazione
si sbloccherà, come è altre volte accaduto, con la
rimozione dei rifiuti da strade e piazze, il flagello - si legge nel comunicato
- non tarderà a ripetersi, a meno che non si trovino situazioni alternative e
definitive».
Per questo il Coordinamento rivolge un appello
al sindaco e all'assessore per l’immediata attivazione della raccolta differenziata, «che almeno all'inizio sia preferibilmente
porta a porta», e perché nello stesso tempo formalizzino le intese con i
Consorzi degli impianti di compostaggio e
riciclaggio. Infine a CALVI Risorta
c'è un dramma umano nel più ampio e complessivo dramma sociale rappresentato
dalla mancata raccolta dei rifiuti urbani: è quello dei 17 lavoratori impegnati
nel paese dalla Egea service, società che gestiva il
servizio di nettezza urbana, attualmente in liquidazione.
Con il cambiamento obbligatorio della società di raccolta, non saranno riassorbiti dal nuovo sodalizio, al quale bastano solo otto unità per gestire il «cantiere Calvi».