Differenziata: scontro tra Verdi e Comune

 

GIUSEPPE BORRELLI

 

Calvi Risorta

 

La sezione calena dei Verdi si schiera contro la raccolta differenziata dei rifiuti "Porta a Porta" e, in questi giorni di emergenza rifiuti che attanaglia l'intera Regione, chiede al Comune di ripristinare i vecchi cassonetti della spazzatura e di sversare l'immondizia in un isola ecologica, nelle vicinanze di un laghetto artificiale e con la presenza di falde acquifere nel sottosuolo.

 

Sta suscitando vivaci dibattiti, la forte presa di posizione della sezione calena del partito di Pecoraro Scanio, i cui vertici in un affondo contro l'amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Giacomo Zacchia, hanno aspramente criticato una delle prime e principali scelte dell'esecutivo comunale, di istituire un ciclo di raccolta differenziata dei rifiuti «porta a porta».

 

Un paradosso eclatante, dato che a livello nazionale, il partito del "sole che ride", fa della raccolta differenziata e del riciclo della spazzatura una delle sue maggiori crociate ideologiche.

 

Si tratti di una mera polemica di stampo locale o di una clamorosa inversione di tendenza sui temi dell'ambiente e della gestione dei rifiuti; certo l'uscita dei Verdi caleni, retti dal presidente Deborah Cassinelli, lascerà discutere e non poco.

 

Ciò in ragione del fatto che, oltre a cancellare la raccolta differenziata ed a ripristinare i cassonetti della spazzatura, i Verdi chiedono: «che venga aperto il sito dell'isola ecologica presente sul territorio comunale, per allontanare i rifiuti dal centro abitato».

 

Un ipotesi poco percorribile, questa, visto che l'isola è stata edificata per l'alloggio temporaneo di rifiuti ingombranti quali frigoriferi e lavatrici; e che nel sito sussistono un laghetto artificiale ed una rilevante presenza di falde acquifere sotterranee.

 

«Pur di attaccare l'amministrazione comunale - commenta il sindaco Giacomo Zacchia - si arriva a polemizzare su emergenze di livello regionale, addossandole al Comune; e si chiede, al contempo, di cancellare la raccolta differenziata o di andare ad inquinare con i rifiuti organici falde acquifere e luoghi incontaminati».

 

Il Comune di Calvi chiederà un maxi-risarcimento danni da circa 4 milioni di euro al consorzio di smaltimento rifiuti CE4; in quanto la mancata raccolta della spazzatura negli ultimi giorni di Maggio avrebbero arrecato alla comunità ed al territorio caleno, sempre secondo l'amministrazione comunale, un emergenza sanitaria ed un disastro ambientale rilevante.

 

L'ente ha dato mandato ad un legale di attivare l'azione risarcitoria innanzi al Tribunale di S.Maria C.V., al fine di vedere riconosciuto il diritto dell'intera collettività calena alla propria tutela sia sanitaria, quanto ambientale, ricadente nell'obbligo del consorzio alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti.

 

Potrebbe, così, venire a concludersi un rapporto tra il Comune di Calvi ed il consorzio di smaltimento che, negli ultimi mesi, aveva assunto dei connotati davvero poco idilliaci.

 

L'amministrazione comunale calena aveva, infatti, diffidato il consorzio già nell'Agosto del 2005, rilevando che a fronte delle 16 unità che il CE4 avrebbe dovuto impiegare sul territorio caleno, ne venissero utilizzate non più di 5; generando così un potenziale disservizio.