VANDALI ALLA PROTEZIONE CIVILE

 

CALVI RISORTA

 

(Vito Taffuri)

 

La scorsa notte è stato compiuto l'ennesi­mo gravissimo atto di van­dalismo presso la sede della protezione civile di piazza Umberto I nella fra­zione dì Zuni, retta dal presidente Francesco Zona.

 

Come sembra, ignoti hanno tentato di appiccare le fiamme, posizionando al lato del marciapiede e nei pressi della porta di ingresso della associazione, un pneumatico e dei car­toni.

 

Mentre invece, qual­che metro più indietro vi erano dei quotidiani, in effetti già bruciati, e per cui questo faceva capire che si trattasse di intimida­zione, visto che il pneuma­tico e i cartoni non veniva­no bruciati.

 

Quindi è chiaro che si è trattato di intimidire l'asso­ciazione della protezione civile al punto che, stesso ieri mattina, i responsabili hanno deciso di traslocare in una località segreta, per motivi di incolumità e sicuramente pur di non subire altri tali e vergo­gnosi atti vandalici.

 

Quello che è certo che se l'asso­ciazione non avesse tra­slocato in giornata, la banda di teppisti che ha colpito per la seconda la volta la stessa sede dell'associazione della protezione civile, sarebbe di certo ritornata.

 

Nella mattinata sono state chiamate le forze dell'ordine, arrivate sul posto solo dopo un’ora e mezza dalla chiamata.

 

Ma soprattutto fa sapere il presidente Zona: la protezione civile di Calvi Risorta denuncia la gra­vità di tale gesto intolle­rante con chiara volontà offensiva e di spregio verso l'associazio­ne della protezione civile e spera in un intervento della prefettura.

 

Quello che è certo che ci vorrebbero più controlli durante le ore notturne, in effetti, siamo abbandonati dalle istituzioni e quindi le chiavi della città, dopo le 20, sono nelle mani di simili bande che effettuano gravissimi atti vandalici.

 

Numerosissime le attesta­zioni dì solidarietà giunte dal gruppo di opposizione consiliare, mentre invece sono con la bocca cucita gli amministratori di maggioranza, retti dal sindaco Giacomo Zacchia che, come sembra, non hanno portato nemmeno un mes­saggio di solidarietà all'associazione della Protezione civile.