Cales: una passeggiata nella città antica

 

Calvi Risorta

 

L'antica città aurunca Cales, fu conquistata nel 355 prima di Cristo dai Romani che ne fecero un centro famoso per la produzione di vino e di ceramiche artistiche.

 

Oggi si chiama Calvi Risorta dal latino 'calvus' riferito al luogo disboscato e privo di vegetazione, dove sorse il primo insediamento e fa parte della Terra di Lavoro in provincia di Caserta.

 

Della Cales aurunca sono arrivati fino a noi i resti della cinta muraria, dell'anfiteatro, del teatro, di un tempio e delle terme che furono costruite in opera quasi reticolata con triangoli di tufelli e laterizio, un tipo si costruzione che si ritrova anche nel piccolo teatro di Pompei.


La passeggiata nel centro di Calvi Vecchia porta fino alla Cattedrale costruita nel IX secolo in stile romanico e rimaneggiata nel Quattrocento, si passa poi ad ammirare il castello longobardo, la chiesa di San Casto Vecchio nata su una costruzione romana.

 

Uscendo dall'abitato antico si arriva alla Grotta dei Santi, ritenuta di epoca paleocristiana ma poi considerata per l'assenza di catacombe e per la semplicità e la modestia delle dimensioni un semplice oratorio di campagna.

 

E' formato da due ambienti scavati nella roccia viva ed e' stata decorata in periodi differenti con dipinti disposti su un unico registro che gira per tutte le pareti più due riquadri sulla parete di sinistra e affreschi nell'abside sull'arco d'ingresso della grotta laterale.

 

Le figure che rappresentano santi sono di epoche e pittori vari come dimostrano gli stili disomogenei; di grande suggestione religiosa il Martirio di San Lorenzo, San Michele tra due Santi, la Madonna in trono con il Bambino nati da mani e pennelli di più pittori ma comunque riconducibili alla scuola campana del X secolo.

 

La Grotta delle Formelle, il cui nome sembra derivare dai canali di un antico acquedotto che passa li accanto è meno nota e di più difficile accesso, è meno ricca di affreschi rispetto alla grotta dei Santi ma la loro qualità artistica è ritenuta dagli studiosi superiore. Al posto dell'abside si trovano la scena dell'Assunzione che, come testimonia un'iscrizione latina fu voluta da Pandolfo e la moglie Gualferada in occasione dell'attribuzione da parte del papa Giovanni XIII, nel 975 alla sede di Capua della cattedra arcivescovile avvenuta il giorno dell'Assunta e assegnata al fratello di Pandolfo.

 

Nelle vicinanze sono presenti molte altre grotte utilizzate come luoghi di culto e creati dai religiosi vicini alla cultura benedettina dell'abbazia di Montecassino, ma si tratta di cavità impraticabili o quasi del tutto sotterrate.