IMMIGRAZIONE: AUMENTA IL NUMERO DI STRANIERI

 

CALVI RISORTA

 

(vi.ta.)

 

I cittadini di Calvi Risor­ta, sono stufi, chiedono l'intervento delle forze dell'ordine.

 

Il popolo dell’ombra. Non viene da nes­sun luogo, in nessun luogo risiede.

 

E' come se galleg­giasse in una sorta di limbo: senza diritti né legge (a volte).

 

Impossibile il censimento, impossibile fornire cifre precise.

 

Ma, correndo il rischio di sba­gliare più per difetto che per eccesso, si può dire che almeno quattrocentoventi sono gli immigrati nella cittadina di Calvi Risorta, sparsi nelle tre frazioni negli ultimi tempi.

 

Lavora­no in nero senza alcuna tutela, guadagnano per sé e per le famiglie e guadagna­no per i datori di lavoro, liberi dal peso di buste paghe e contributi.

 

Altri no. Altri imboccano scor­ciatoie: le cercano o ci si ritrovano in mezzo senza nemmeno averlo deciso.

 

Spacciano, rubano o si pro­stituiscono (o gestiscono, il mercato del sesso).

 

Passa il tempo, ma il ritrat­to della clandestinità a Calvi Risorta cresce sem­pre a gambe da gigante; la maggior parte lavorano nell'agricoltura, nelle imprese edili e infine nei locali pubblici, come bar e ristoranti; in testa però, tro­viamo spesso le badanti, anche loro lavorano in nero, si intende che per­mette anche a molte fami­glie calene, senza grandi possibilità economiche dì avvalersi del loro aiuto, in cambio di vitto, alloggio e uno stipendio minimo. Per le badanti pochi i momenti di libertà, per queste donne che spesso si trasformano in “angeli custodi” dei nostri anziani, non autosufficienti.