CONSIGLIO:
LA PERROTTA NON RISPETTA I TEMPI
CALVI RISORTA
(Vito
Taffuri)
L'amministrazione civica, retta da Giacomo Zacchia, non convocava il Consiglio comunale nei termini stabili dalla
legge vigente quando viene richiesto da
un quinto dei consiglieri di minoranza consiliare.
Insomma,
in particolare il presidente del
consiglio comunale, Gabriella Maria Perrotta, lo indice lo scorso 30 agosto, ma comunque facendolo oltre i venti giorni e non prima, così
come previsto dalla normativa.
A
questo punto il gruppo 'Misto' capeggiato da Giovanni Marruocco,
scriveva al Prefetto di Caserta, Maria
Elena Stasi, che con la lettera di risposta e di
invito con prot, n. 13921 dello scorso 8 agosto 2006,
a firma del vice prefetto, Panico, inviata al primo cittadino Zacchia,
affermava: "Nel richiamare l'attenzione della S.V. sulle disposizioni
contenente nell'art.39, comma 2, del D.L.vo. n. 26772000, si invita
inoltre di provvedere a convocare immediatamente
il consiglio comunale, ma soprattutto di darne spiegazione per iscritto per il
forte ritardo e di non aver osservato la legge 267/2000 dell’art 39, in
particolare si faceva osservare che il gruppo 'Misto' con lettera in data 7
agosto lamentava la mancata osservazione di norme, sia legislative che
statutarie, concernenti i termini di convocazione dell'organo consiliare da
parte di codesto presidente del consiglio ".
Con un secondo sollecito da parte della prefettura di Caserta, che
seguiva a distanza di pochi giorni, con prot. n. 14061
riferente n.7577 del 14 luglio 2006 richiamava la
nota del gruppo di consiglieri comunali, dove in questo ultimo sollecito della
prefettura del 22 agosto 2006, chiedeva inoltre (si prega di comunicare a codesti
uffici della prefettura quali provvedimenti siano stati adottati in merito).
Mai
comunicati, nemmeno dopo il 30 agosto, quando si è svolto il consiglio
comunale, e la motivazione da parte dell'amministrazione è la mancata
osservazione della norma della legge 267/2000 del art
39 comma 2, da parte del presidente Perrotta.
L'unica traccia di risposta è stata una lettera letta in consiglio comunale
dal presidente Perrotta, che si scusava della mancata
convocazione e che comunque non si sarebbe più ripetuto un errore del genere.
Mentre
invece, comunque la Prefettura è in attesa ancora di
una risposta alle note inviate.
Quindi, come sembra, il comune snobbava la Prefettura al punto di non rispondere ai solleciti anche importanti.