AIELLO: MONS. TOMMASIELLO HA LASCIATO UNA TRACCIA FORTE NELLA DIOCESI

 

ALFONSINA ANTlNOLFI

 

A distanza di qualche mese dal suo arrivo, Mons. Arturo Aiello, nuovo vescovo della diocesi di Teano-Calvi, ha risposto ad alcune nostre domande, ponendo le basi per un rapporto costruttivo con la stampa locale.

 

Una eredità pesante quella del suo pre­decessore?

"Mons. Tommasiello ha operato in questa diocesi per diciott'anni ed ha quindi lasciato una traccia forte nelle persone e nell'inte­ra Diocesi. Un vescovo nuovo, chiun­que esso sia, entra in un discorso lasciato a metà, deve completare frasi e fasi iniziate da un altro e in questo senso si tratta sempre di un compito arduo. Anche il Vescovo France­sco, all'inizio del suo episco­pato a Teano avrà sentito le mie stesse difficoltà. Ciò che conta è dare continuità pur nella diversità delle persone."

 

Dopo anni di sacerdozio a Piana di Sorrento, come vive il distacco?

"Ho vissuto tutti gli anni del mio ministero presbiterale nella stessa par­rocchia (27 anni) intessendo legami, creando luoghi e occasioni di incontro, accompagnando la crescita umana e spirituale di tante persone e quindi il distacco non è stato facile. Ho fiducia che il costo della partenza si tramuti in energia positiva per un nuovo lancio ed un rinnovato slancio per il ministero appena inizia­to."

 

Le sue prime impressio­ni sulla diocesi di Teano-Calvi.

"L'impressione che ho riportato la sera del mio ingresso in Diocesi, è stata positiva, di grande calore e attesa nei confronti del Vesco­vo, di voglia di ripartire."

 

Quali innovazioni intende apportare al cammino spiri­tuale dei fedeli? "Ritengo prematura la risposta a questa domanda perché sono in una fase di ascolto e di lettura della realtà diocesana. Comunque c'è un cammi­no da intraprendere nell'entu­siasmo dell'evangelizzazione che da noi, come in altre parti d'Italia, rischia di vivere una fase di stanca."

 

Ha già visita­to l'auditorium diocesano ed ha progetti per il futuro della struttura?

L'Auditorium diocesano è quanto di più tangibile resta della memoria di mons. Tommasiello. Avevo avuto modo di conoscerlo già in precedenza ed ora l'ho visitato da Vesco­vo. E' una struttura al servizio non solo della Diocesi, ma di tutto il territorio e può diven­tare un laboratorio di iniziati­ve culturali. Richiede anche uno sforzo di fantasia e di energie non indifferente. Dovrà collocarsi in un piano più ampio che riguarda il futuro assetto della Diocesi di cui per ora è prematuro parlare."

 

Da parroco a Vescovo, un passaggio difficile?

"Sono stato chiamato ad un cambia­mento radicale. La Chiesa è la stessa, ma il ruolo è diverso".