Falsi documenti per la truffa

 

GIUSEPPE BORRELLI

 

Calvi Risorta

 

Ha dei risvolti davvero inquietanti la tentata truffa che, nei giorni scorsi, una avvenente signora bionda, probabilmente accompagnata da qualche complice nascosto, ha tentato di compiere ai danni dell’ufficio postale della frazione comunale di Visciano.

 

Erano da poco passate le 13, infatti, quando agli sportelli del piccolo ufficio si presenta una distinta signora, di circa una quarantina d’anni, e che chiede di incassare un rimborso Inps di 2900 euro, esibendo una carta d’identità con la propria foto e riportante le generalità di C.L. residente a Calvi Risorta.

 

A quel punto il dirigente dell’ufficio si insospettisce, in primo luogo perché conosce una signora C.L. con quelle generalità e residente anch’essa nella frazione comunale di Zuni; in secondo luogo perché, rinvenendo alcuni segni sul documento all’altezza della fotografia, comincia a temere che la carta d’identità sia stata contraffatta.

 

«Allora ho chiesto alla signora di attendere qualche minuto perché dovevo espletare delle procedure - commenta Claudio De Biasio, dirigente dell’ufficio postale di Visciano - e con questa scusa mi sono recato in un’altra stanza per contattare on line il nostro servizio di anagrafe. Non appena ho ravvisato che di signora C.L., con quelle generalità ce n’era solo una, ed era proprio quella da me conosciuta, ho avuto la certezza che si stava compiendo una truffa ed ho subito contattato i carabinieri, ma a quel punto la signora era scomparsa».

 

Forse pensando che i dipendenti, all’ufficio di Visciano compiono delle turnazioni, la stessa signora si è ripresentata anche la mattina successiva, ma notando da lontano la presenza degli stessi dipendenti, si è nuovamente allontanata di corsa.