INCENDIATA LA VECCHIA CANTINA SOCIALE DI PIERINO IORIO

 

CALVI RISORTA

 

(Vito Taffuri)

 

Nella notte di Martedì scorso, verso le 01.30, i “soliti ignoti” hanno colpito ancora.

 

All'arrivo dei vigili del fuoco, si è capito subito che si trattava di un grave incendio e non di un piccolo focolare che si è sviluppato nei locali della vecchia cantina sociale in località Calvi Vecchia, che si trova lungo la SS6 Casilina al km 186.06 e di proprietà della famiglia Pierino lorio.

 

Stando a una prima ricostruzione dei vigili del fuoco del distaccamento di Teano, intervenuti dopo essere stati allertati telefonica­mente dall'Onorevole regionale di Alleanza Nazionale Benedetto Lombardi e il noto ristoratore Olindo Cocozza, meglio conosciuto come il "Trombettiere", trovatisi di passaggio.

 

Ai vigili del fuoco, sì è presentata subito una situazione critica, infatti, l'incendio devastava totalmente il locale senza, fortunatamente, arrecare danni alle persone.

 

I vigili del fuoco hanno lavorato per diverse ore e hanno cercato di domare le fiamme che hanno avuto il sopravvento mandando in cenere il portone di castagno, i tavoli, l'angolo bar e i mobili del locale della stanza adiacente alla cantina sociale.

 

Al proprietario Pierino, al suo arrivo, l'unica cosa che gli è rimasta da fare è stata quella di elencare il materiale che era andato in fiamme.

 

Sul posto inoltre intervenivano i carabinieri del comando compagnia della sezione autoradio di Capua, retta dal capitano Francesco Conte, che hanno eseguito i vari rilievi, infine, interveniva anche la Vigilanza privata "Terra di Lavoro", che ha fatto allontanare i curio­si.

 

I militari probabil­mente valuteranno se aprire un'inchiesta per verificare se l'incendio è doloso o di altra natura, ma quello che è certo è che all'interno del locale, sembrerebbe che sia stato rilevato dai vigili del fuoco la presenza di un liquido infiammabile, che era stato sparso in tutta la stanza, dai soliti ignoti.

 

Quindi le fiamme sono partite dall'interno e non certamente dall'esterno, come si era pensato dal primo momento, per cui gli attentatori in effetti, si sono prima introdotti all'interno del locale forzan­do il portone d'ingresso e poi subito dopo mettendo in azione l'atto vandalico o di natura dolosa.