PUGNALO’ IL MARESCIALLO,
PREFERISCE IL CARCERE A CASA SUA
CALVI
RISORTA
(Vito
Taffuri)
Preferisce
il carcere e non restare più ai domiciliari.
Non c'è la faceva proprio più a restare ristretto
nell'appartamento delle case popolari di via 4 Novembre, come disposto dal
giudice di sorveglianza.
Tanto
da evadere dagli arresti domiciliari e costituirsi dopo meno di mezz'ora ai
carabinieri di Calvi Risorta, capeggiati dal
maresciallo dell'arma Massimo Petrosino.
Protagonista
del singolare episodio, Nicandro Zona, un pregiudicato caleno di 28 anni
circa, che scontava la sua condanna presso la propria abitazione, in quanto circa un anno fa, veniva condannato dal tribunale sammaritano alla pena di reclusione di tre anni e subito
inviato agli arresti domiciliari.
Il
giovane caìeno, si trovava ai domiciliari dal 2004,
quando in effetti, accoltellando l’allora comandante della locale stazione
carabinieri, il maresciallo dell'arma Raffaelle Martucci,
durante un interrogatorio in caserma, in quanto
era stato denunziato dagli stessi familiari.
E proprio
ieri pomeriggio, il pregiudicato ha bussato alla stazione dell'Arma dicendo: "Non
sopporto più di restare agli arresti domiciliari, voglio ritornare in carcere,
almeno lì posso scambiare qualche parola con qualcuno e sicuramente avere un
pasto caldo tutti i giorni, visto che mi hanno abbandonato".
Ora
l'uomo si trova nel carcere di San Tammaro, dove dovrà scontare 3 anni ancora.
In ogni
caso l'evasione, infatti, gli ha automaticamente fatto perdere il beneficio dei
domiciliari.
In meno
di una settimana questo è il secondo gesto disperato di Nicandro, mentre
qualche giorno fa, tentava di togliersi la vita ingerendo medicinali che
servivano per la terapia della pressione della mamma e soprattutto associandoci
tre litri di alcolici; solo grazie al servizio
d'emergenza del 118 della postazione di Calvi Risorta, fu strappato alla morte
e ricoverato a Teano, ma subito dimesso e inviato di nuovo agli arresti
domiciliari.
Alle
21, però, la Polizia penitenziaria di San Tammaro lo ha ricondotto a casa dove
continuerà a godere del beneficio degli arresti
domiciliari.